Uccise l’amante della moglie, dai giudici uno sconto di pena: “Fu provocato”

La Corte d’assise d’appello ha ridotto la pena di 14 anni a 10 per Angelo Piro, una guardia giurata di 47 anni che nel 2006 uccise un uomo. Si trattava dell’amante della moglie, freddato a colpi di pistola perché sorpreso nudo insieme alla donna. Un delitto per il quale l’omicida fu, appunto, condannato con rito abbreviato a 14 anni di reclusione, una pena che fu confermata in appello. Secondo l’accusa l’omicidio era aggravato dalla premeditazione. Ma la difesa del condannato ha presentato per due volte ricorso in Cassazione: nel 2009 i giudici hanno annullato la sentenza della Corte d’appello di Genova nella parte relativa all’attenuante non concessa della provocazione. Poi con un secondo ricorso è stata annullata la sentenza della prima sezione della Corte d’assise d’appello di Milano (che aveva confermato la pena di 14 anni).
C’è l’attenuante della provocazione – E oggi è arrivata la sentenza della seconda sezione della Corte d’assise d’appello di Milano che ha riconosciuto, appunto, l’attenuante della provocazione. In questo modo è stato possibile ridurre la pena per Angelo Piro di quattro anni, da 14 a 10. L’uomo, all’epoca dei fatti, spiegò agli inquirenti che, entrando nella casa dove si era recato per pulire la sua pistola, aveva trovato la moglie con l’amante nudi mentre guardavano un film porno. Una scena di fronte alla quale perse la testa.