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Uccise 19enne a fucilate mentre andava a scuola: Paolo Pinna condannato a 20 anni

L’imputato, all’epoca dei fatti minorenne, è stato riconosciuto colpevole anche dell’assassinio di Marco Masala, 29enne, a cui avrebbe preso l’auto per compiere la sua vendetta: il 18enne Gianluca Monni lo avrebbe affrontato dopo un banale diverbio durante una festa di paese in Sardegna.
A cura di Biagio Chiariello
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Gianluca Monni e Stefano Masala
Gianluca Monni e Stefano Masala

Vent'anni di galera. Il  tribunale dei minori di Sassari ha deciso per questa sentenza nei confronti di Paolo Enrico Pinna, il giovane accusato dell'omicidio dello studente di Orune Gianluca Monni (ucciso a fucilate la mattina dell'8 maggio 2015 mentre attendeva l’autobus per andare a scuola) e di quello di Stefano Masala, il 29enne, il cui corpo non è mai stato ritrovato, che scomparve la sera prima dell'assassinio di Monni. Accolta quindi la richiesta dell’accusa: il massimo della pena per casi del genere: Pinna minorenne all’epoca dei fatti  affrontava un processo per duplice omicidio con rito abbreviato. Per la difesa, invece, non è stata dimostrata la presenza di Pinna a Orune la mattina dell'omicidio di Gianluca Monni. Il presunto complice del duplice omicidio, Alberto Cubeddu, 21 anni di Ozieri (Sassari), viene invece processato a Nuoro.

L’8 maggio 2015, Gianluca Monni, 18enne, fu ucciso con tre fucilate nella via principale del paese della provincia di Nuoro mentre aspettava il pullman per andare a scuola. Secondo le ricostruzioni, Pinna avrebbe infastidito la ragazza di Monni e lui sarebbe intervenuto in difesa. Il 19enne gli avrebbe così giurato di fargliela pagare. Per compiere la sua vendetta Pinna aveva bisogno di un'auto: per questo avrebbe ucciso Stefano Masala per servirsi della sua Opel e far ricadere la colpa su di lui.

“Ora ci devono restituire mio figlio”. Sono le uniche parole pronunciate subito dopo la sentenza da Marco Masala, il padre del ventinovenne di Nule di cui si sono perse le tracce dalla sera del 7 maggio 2015. "Per i parenti di Pinna si era suicidato, per i loro legali avrebbe addirittura ucciso lui Gianluca Monni – ha detto Marco Masala – invece Stefano era un bravo ragazzo e ora vogliamo solo che ce lo restituiscano". L’uomo lo scorso maggio ha perso anche la moglie. “Nessun tribunale lo potrà mai stabilire, ma a ucciderla è stata questa vicenda, e ora vuole soltanto che il figlio riposi accanto a lei, me lo chiede tutte le volte che vado a trovarla e a portarle i fiori”, dice Marco Masala, circondato dall'affetto del figlio più grande, Antonio, delle figlie Alessandra e Valentina.

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