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Uccide la suocera a coltellate ad Enna, Laura Di Dio giudicata parzialmente incapace

Laura Di Dio sarebbe “parzialmente incapace di intendere e di volere” secondo la perizia psichiatrica depositata nel corso dell’incidente probatorio. La donna, che ha ucciso la suocera a coltellate ad Enna, sarebbe in grado di stare a processo.
A cura di Gabriella Mazzeo
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Laura di Dio sarebbe parzialmente incapace di intendere di volere. Ad attestare le condizioni psichiche della mamma di due bambini che lo scorso 4 febbraio ha ucciso a coltellate la suocera nel suo appartamento di Pietraperzia (Enna), la perizia psichiatrica disposta dal gip di Enna effettuata dal consulente psichiatra Antonio Petralia.

Valutazioni sullo stato mentale della donna erano state richieste dal suo avvocato difensore, Salvatore Timpanaro, al quale ora è subentrato l'avvocato Gaetano Giunta del Foro di Catania. Durante l'incidente probatorio è emersa la parziale incapacità di intendere e di volere della donna.

Laura Di Dio, il marito e la suocera
Laura Di Dio, il marito e la suocera

Laura Di Dio era andata a casa della suocera per un caffè come faceva spesso. Una volta nell'appartamento, le due avrebbero discusso fino ad arrivare a una colluttazione e poi all'omicidio. La donna avrebbe colpito la vittima con diverse coltellate  nella cucina di casa, forse mentre era di spalle per preparare il caffè. Dopo averla uccisa, si sarebbe seduta sul suo cadavere per fumare una sigaretta.

Dopo l'arresto, Di Dio ha detto di aver agito "per esasperazione", perché "stanca delle interferenze della suocera nella vita coniugale e nell'educazione dei figlioletti". La donna, però, avrebbe fornito più versioni discordanti, tanto da portare l'avvocato difensore a chiedere per lei la perizia psichiatrica. Di Dio aveva infatti già avuto una diagnosi psichiatrica, almeno un anno prima dell'omicidio, e avrebbe dovuto seguire una cura medica che però aveva deciso di interrompere. L'incidente probatorio sul caso proseguirà il prossimo 14 aprile.

Il marito di Di Dio ha sottolineato di voler "restare accanto alla moglie", secondo lui provata dalle patologie dalle quali era già affetta. Per l'uomo, infatti, l'omicidio è stata la diretta conseguenza di uno stato di salute mentale già alterato.

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