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Uccide i figli a coltellate, il diario del padre omicida: “Il mondo mi osserva e giudica”

“Vivo nel giudizio costante di tutti”. Sono le parole che Alessandro Pontin, l’uomo che domenica scorsa si è tolto la vita dopo aver ucciso i figli a coltellate a Trebaseleghe, aveva scritto su una serie di fogli sequestrati dagli inquirenti nella casa del massacro nel piccolo comune del Padovano. Poche frasi dalle quali si evince lo stato d’animo del 49enne. “Vengo giudicato dal mondo che mi osserva e mi critica”.
A cura di Angela Marino
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"Vivo nel giudizio costante di tutti". Sono le parole che Alessandro Pontin, l'uomo che domenica scorsa si è tolto la vita dopo aver ucciso i figli a coltellate a Trebaseleghe, aveva scritto su una serie di fogli sequestrati dagli inquirenti nella casa del massacro nel piccolo comune del Padovano. Poche frasi dalle quali si evince lo stato d'animo del 49enne. "Vengo giudicato dal mondo che mi osserva e mi critica" si legge nei fogli scritti a mano. Sul carattere e i comportamenti del 49enne ha deposto Roberta Calzarotto, (47 anni), ex moglie e madre di Franscesca e Pietro, le vittime.  L'infermiera di San Giorgio delle Pertiche è stata ascoltata per diverse ore dai militari nella caserma di Trebaseleghe.

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Lucida, sebbene estremamente provata, la mamma dei ragazzi ha descritto il suo rapporto con Pontin, terminato ben dieci anni fa, come una relazione problematica. "Alessandro aveva qualche problema con l’alcol, qualche volta era ritornato a casa ubriaco". Nel 2007 c’era stato anche un intervento dei carabinieri per riportare per contenere Pintin, dopo che aveva esagerato con l'alcol. Il falegname, aveva poi smesso di bere."Nel 2015 ho chiesto la separazione, non ho mai parlato male con Francesca e Pietro di loro papà, nemmeno quando l’avevo denunciato perché non pagava i 200 euro pattuiti con il giudice".

"Per qualche tempo non ha pagato gli alimenti, vedeva i nostri figli un po’ quando gli pareva, poi le cose si sono sistemate quando ha racimolato i soldi che mi doveva" spiega Roberta, che ha ritirato la querela sporta contro l'ex quando questi ha saldato il debito per gli alimenti non pagati.  La donna ha descritto un padre autoritario che i ragazzi non avevano voglia di vedere, ma mai violento. "Sabato pomeriggio li ho accompagnati a casa del padre poi non li ho più sentiti. Di certo non potevo neanche lontanamente immaginare quello che sarebbe accaduto la mattina successiva".

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