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Turisti truffati da un hotel di Rimini che vendeva camere fantasma: non rivedranno le caparre

Giunti in albergo hanno scoperto che la stanza pagata era inesistente: decine di turisti sono stati truffati da un hotel di Rimini che vendeva camere fantasma.
A cura di Giusy Dente
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(Getty)
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Dopo mesi di attesa del meritato relax, ritrovarsi protagonisti di una truffa è il concretizzarsi del peggiore degli incubi di ogni vacanziero. Eppure è esattamente quello che è successo ad alcuni malcapitati turisti, finiti al centro di un sistema di vendita di "camere fantasma". Ovviamente hanno perso tutti i soldi spesi e benché sia stata fornita loro una soluzione alternativa dal Comune, per correre ai ripari, resta l'amaro in bocca e tanta delusione.

La truffa dell'hotel di Rimini

Non è raro incappare in disservizi e malfunzionamenti, quando si prenota una struttura per le vacanze: si va dalla stanza sporca a quella che non rispetta le caratteristiche della descrizione, fino ai vicini rumorosi o peggio il furto. Ovviamente fare reclamo è un diritto, ma non sempre i turisti possono ottenere un risarcimento e non tutte le situazioni rientrano nello specifico caso del "danno da vacanza rovinata".

Ad alcuni malcapitati turisti è successo di arrivare in albergo e scoprire che la prenotazione a loro nome e la stanza per cui avevano pagato, erano inesistenti. Le camere erano in realtà non disponibili, perché struttura a due stelle situata a Rimini vendeva "camere fantasma". Il Comune si è offerto di trasferire in un'altra struttura tutti gli sfortunati viaggiatori: soggiorneranno lì gratuitamente fino a Ferragosto compreso. Le operazioni di ricollocamento sono state gestite da vigili urbani e polizia e hanno dato il loro supporto anche Federalberghi e Visit Rimini. L'hotel Gobbi di via Siracusa è stato sgomberato ed è stato notificato un provvedimento di chiusura al gestore.

Ovviamente le lamentele delle persone truffate non si sono fatte attendere. Le famiglie che avevano già versato la caparra (alcune avevano pagato la vacanza per intero) non avevano prenotato a occhi chiusi: alcuni si erano recati sul posto, avevano visitato le stanze, avevano chiesto informazioni dettagliate sui servizi. Sembrava tutto nella norma. Poi a luglio i primi sospetti: online sono comparse alcune recensioni negative, da parte di persone che lamentavano di essere state truffate. I turisti difficilmente rivedranno i loro soldi: dovranno accontentarsi del trasferimento gratuito in alberghi alternativi di fortuna.

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