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Turista ucciso da pietra caduta dal soffitto della basilica, nessun colpevole: tutti assolti

Il processo per omicidio colposo per la morte del 52enne Daniel Testor Schnell nella Basilica di Santa Croce a Firenze si è concluso oggi con il proscioglimento pieno per tutti e quattro gli imputati, dirigenti dell’Opera di Santa Croce.
A cura di Antonio Palma
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Non c’è nessun colpevole per la morte di Daniel Testor Schnell, il turista spagnolo morto dopo essere stato colpito in testa da un frammento di capitello staccatosi dal soffitto della basilica di Santa Croce a Firenze. Il processo per omicidio colposo infatti si è concluso oggi con il proscioglimento pieno per tutti e quattro gli imputati.

L'incidente risale all'ottobre del 2017 quando il turista stava visitando la chiesa assieme alla moglie durante qualche giorno vi di vacanza in Italia per festeggiare il ventiquattresimo anniversario di matrimonio. Il 52enne che viveva a Barcellona e gestiva un hotel, fu colpito improvvisamente da una pietra che si staccò da un’altezza di trenta metri e che non gli diede scampo.

Le indagini hanno individuato come imputabili i gestori della Basilica ma il tribunale di Firenze ha stabilito il proscioglimento da ogni accusa per i responsabili e dirigenti dell'Opera di Santa Croce perché “il fatto non sussiste”. Accolta dunque pienamente la tesi difensiva secondo la quale tutto era stato fatto in precedenza per la messa in sicurezza del luogo e che il distacco è stato un evento imprevedibile

Rigettata invece la tesi dell’accusa rappresentata dalla pm Benedetta Foti che aveva chiesto la condanna per tutti e quattro gli imputati per omicidio colposo con pene dai 9 mesi a un anno e 6 mesi. A processo non si era costituita parte civile la famiglia del turista deceduto che aveva già trovato un accordo per un risarcimento di 2 milioni e 250mila euro dopo la fine delle indagini.

Una sentenza "che riconosce il valore dell'impegno per la cura e la tutela del complesso monumentale" afferma l'Opera di Santa Crocem, aggiungendo: “È stato e resta un tragico evento assolutamente imprevedibile, l'Opera di S.Croce non può che rinnovare anche in questa occasione la sua profonda e sincera vicinanza alla famiglia di Daniel Testor Schnell condividendone il grande dolore".

L'Opera in una nota afferma di aver posto "la massima fiducia nell'accertamento della verità, garantendo all'autorità giudiziaria piena collaborazione e trasparenza. Il giudizio di oggi conferma la correttezza di chi ha agito, nei vari ruoli, per la cura del patrimonio di Santa Croce e riconosce la rilevanza dell'attività sempre proficua dell'Opera". "L'Ente – prosegue la nota – è sempre rimasto fedele alla missione secolare di tutelare e condividere il valore del prezioso complesso monumentale che costituisce un patrimonio dell'umanità intera. Questo compito continua a essere svolto ancora oggi con la massima cura, indicando, attraverso specifiche direttive, gli obiettivi da raggiungere e assegnando per la loro realizzazione ingenti risorse economiche". "Coerentemente con la sua missione di cura, negli ultimi venti anni, l'ente ha scelto di impegnare per la manutenzione ordinaria e straordinaria rilevanti risorse, intervenendo su un'area di circa 12mila metri quadrati dove vengono custodite ben 4000 opere d'arte. Sono stati realizzati ampi e diffusi interventi che hanno interessato il vasto patrimonio architettonico e artistico, sempre agendo in stretta collaborazione, sotto il diretto controllo delle Soprintendenze competenti".

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