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Troppi compiti a casa, genitori contro la scuola: “Ogni prof pensa che la sua materia sia l’unica”

“I ragazzini sono sui libri fino alle 22, non riescono a fare altro” hanno denunciato i genitori di una scuola media salentina, chiedendo meno compiti per lasciare spazio ad attività extrascolastiche, fondamentali per la crescita dei ragazzi.
A cura di Antonio Palma
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Immagine di archivio
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Il tema dei troppi compiti a casa ritorna spesso nel dibattito tra scuola, genitori e insegnanti e vede contrapposte due scuole di pensiero tra chi sostiene che i ragazzi debbano abituarsi a stare sui libri fino a tardi e chi invece ritiene che bisognerebbe lasciare spazio ai ragazzi per farli esprimere anche in altri ambiti come lo sport e l’arte, dopo l’orario scolastico. A quest’ultima idea fanno riferimento  i genitori degli alunni di una scuola media di Campi Salentina, in provincia di Lecce, che lamentano l’enorme mole di compiti che i ragazzini sarebbero chiamati a svolgere nel pomeriggio senza lasciare spazio ad altro.

Secondo il racconto dei genitori, riportato dal Corriere Adriatico, ai figli sarebbero assegnati così tanti compiti per casa che i piccoli alunni non riescono fare altro se non studiare per tutto il giorno, a volte fino a sera inoltrata. “Ci sono giorni in cui i nostri figli non riescono a staccare nemmeno per pochi minuti la mente dai libri, talmente tante sono le materie da preparare. Iniziano i compiti subito dopo il pranzo e vanno vanti fino a sera, a volte anche alle 22” raccontano alcuni genitori, lamentando l’atteggiamento di insegnanti e scuola che pare non abbiano dato alcun ascolto alle loro richieste.

“Ogni professore si comporta come se la sua materia fosse l’unica da studiare, per cui ognuno assegna compiti abbastanza impegnativi, senza considerare che i ragazzi, a casa, ovviamente devono preparare tante materie per l’indomani” spiegano. “Tutto questo comporta la conseguenza che spesso i nostri figli non riescono a ritagliarsi il tempo per svolgere tutte quelle attività extrascolastiche fondamentali per la loro crescita e il loro sviluppo” lamentano i genitori dei piccoli alunni che hanno deciso così di lanciare pubblicamente il tema per tentare di smuovere il corpo docenti.

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