Treviso, va in ospedale coi colleghi e muore: ipotesi infortunio sul lavoro non denunciato

La procura di Treviso vuole vederci chiaro in merito alla morte di un muratore di cinquanta anni di Silea, nel Trevigiano. Muratore che si è presentato il 22 gennaio scorso al pronto soccorso accompagnato, in auto, da alcuni colleghi. L'uomo ai medici ha detto di avere mal di schiena e mal di testa e in poche ore si è aggravato tanto da morire dopo due giorni. A riportare la notizia è il Corriere del Veneto. Secondo la procura – scrive il quotidiano -, la morte dell’uomo non sarebbe naturale ma a provocarla sarebbe stato un infortunio sul lavoro che non è stato denunciato. Il muratore potrebbe essere caduto da un’impalcatura e il colpo gli avrebbe provocato lesioni così gravi da ucciderlo in pochi giorni. Non risulta però alcuna chiamata al 118, ma sono stati appunto i colleghi ad accompagnarlo in auto in ospedale.
La procura apre un fascicolo contro il titolare di un’impresa edile per omicidio colposo – Per tentare di chiarire quanto accaduto il sostituto Massimo De Bortoli ha aperto un fascicolo. L’ipotesi di reato a carico della titolare dell’impresa edile è per il momento quella di omicidio colposo ma potrebbe aggravarsi con la contestazione di omissione di soccorso se l’autopsia sul corpo del cinquantenne dovesse chiarire che l’uomo avrebbe potuto salvarsi con adeguate cure tempestive.