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Trento, uccide il padre e la madre poi si suicida: “Scusate, troppa sofferenza”

David Pancheri, 45 anni, ha ucciso il padre e la madre mentre dormivano sparando loro alla testa poi si è tolto la vita. In un bigliettino lasciato in casa ha chiesto scusa e spiegato: “Troppa sofferenza”.
A cura di Davide Falcioni
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Ha sparato ai genitori e poi si è suicidato nella casa dove insieme alla famiglia stava trascorrendo le ferie di agosto. Sarebbe questa la dinamica di un dramma accaduto ieri sera a Romallo, in Trentino. A fare la scoperta dei tre corpi senza vita sono stati alcuni parenti che sin dalla mattinata avevano tentato inutilmente di mettersi in contatto con i loro congiunti. Stando alle prime ricostruzioni dei carabinieri David Pancheri, di 45 anni, avrebbe prima sparato contro il padre, Giampietro, di 79 anni, poi avrebbe rivolto l'arma verso la madre, Adriana Laini, di 72. Infine si sarebbe tolto la vita.

A fare la scoperta dei tre corpi è stato il fratello del 79enne, falegname, che dopo essere stato allertato dalla sorella ha abbattuto la porta dell'abitazione e notando che Giampietro e Adriana giacevano senza vita in camera da letto, raggiunti da un colpo di pistola alla testa sparato probabilmente nel sonno, mentre il corpo di David Pancheri era in un'altra stanza. Il quarantacinquenne prima di suicidarsi ha lasciato un biglietto di scuse: "Troppa sofferenza".

La tragedia ha lasciato attonito l'intero paese. In molti hanno parlato di un "fatto inspiegabile" perché, non più tardi di venerdì, madre e figlio erano stati visti insieme, apparentemente sereni, a fare la spesa. La donna e il marito risiedevano a Milano ma periodicamente rientravano a Romallo per trascorrere qualche giorno nel paese di origine dell'uomo. Il dramma potrebbe essere stato causato da una situazione di grande sofferenza: "La madre di David – spiega il quotidiano L'Adige – ultimamente lavorava presso una compagnia di assicurazioni e da tempo viveva una situazione di fragilità psicologica, mentre il padre era malato. A fare precipitare la situazione, qualche giorno fa, potrebbe essere stata l’aggravamento delle condizioni di salute del 79enne, che si era recato all’ospedale di Cles per un esame".

Sull'ipotesi dell'omicidio-suicidio sembrano non esserci dubbi. Nonostante sia stata aperta un'inchiesta il magistrato di turno ha confermato che "c’è una ragionevole certezza che si sia trattato di un omicidio suicidio", escludendo dunque il coinvolgimento di altri soggetti. Il fatto di sangue sarebbe maturato "in una situazione di grosso disagio e sofferenza", come conferma anche dalla lettera trova nell’abitazione.

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