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Trentino, ok alla legge “ammazza orsi”: ogni anno si potranno uccidere 8 esemplari “problematici”

Il Consiglio provinciale di Trento ha approvato ieri sera un controverso disegno di legge per consentire l’abbattimento da parte dell’amministrazione di un massimo di otto orsi problematici all’anno per i prossimi tre anni.
A cura di Davide Falcioni
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Immagine di repertorio
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Dopo una lunga discussione il Consiglio provinciale di Trento ha approvato ieri sera un controverso disegno di legge per consentire l’abbattimento da parte dell’amministrazione di un massimo di otto orsi problematici all’anno per i prossimi tre anni; nel 2026 la quota massima dovrà essere ridefinita sulla base di una nuova valutazione. Le nuove regole prevedono la facoltà di uccidere al massimo due femmine e due maschi adulti, oltre a quattro individui subadulti (già sviluppati, ma non ancora in grado di riprodursi).  "Quella di oggi è una giornata simbolo per la comunità trentina", ha commentato l'assessore Roberto Failoni. Il via libera è arrivato con due "No", 11 astenuti 19 "Sì".

La discussione che ha anticipato il voto è stata condotta in Aula a porte chiuse perché all'esterno del palazzo che ospita il Consiglio Provinciale non sono mancati i momenti di alta tensione tra le associazioni e i movimenti animalisti da una parte e le forze dell'ordine a presidio dell'ingresso della sede. La fase di approvazione del provvedimento era stata accompagnata da non poche polemiche, soprattutto da parte di alcune associazioni animaliste contrarie all’abbattimento: ieri, ad esempio, alcuni attivisti avevano tentato di fermare la discussione in aula, ma sono stati bloccati dalla polizia.

ENPA: "Non permetteremo l'uccisione degli orsi"

In una nota l'ENPA (Ente Nazionale Protezione Animali) ha definito il provvedimento "una vergogna" e promesso battaglia: "Non permetteremo che dopo M90 altri sette orsi vengano uccisi. Ci rivolgiamo alla premier Giorgia Meloni per chiedere al Governo di intervenire e impugnare la legge davanti alla Corte Costituzionale, affinché si pronunci sullo scempio normativo voluto da Fugatti per armare i fucili contro gli orsi. Orsi che, fino a prova contraria, sono ancora una specie particolarmente protetta dalle norme europee e da quelle italiane. Chiediamo che il ministro dell’Ambiente e della sicurezza energetica, Gilberto Pichetto Fratin, faccia da capofila in questo intervento del Governo, un atto che consideriamo necessario, un dovere morale e istituzionale da parte del Governo. Ministro che recentemente aveva finalmente preso posizione sulla necessità di una seria politica di prevenzione da parte della Pat, come nel caso dell’adozione a tappeto dei cassonetti anti-orso".

Il DDL "ursicida" – continua Enpa – "è un provvedimento di inaudita crudeltà che autorizza a sparare nel mucchio e che rappresenta una serie e concreta minaccia alla conservazione della specie. Come Enpa ci mobiliteremo in ogni sede e con tutti gli strumenti a nostra disposizione. Per questo se il Governo non intendesse impugnare questa orribile ed inaccettabile legge siamo già pronti a rivolgerci all’Unione Europea. E questo, ovviamente, significherebbe la probabile apertura di una procedura di infrazione contro l’Italia per la violazione della Direttiva Habitat. Una scelta quindi che, non solo affermerebbe la colpevole inerzia dei nostri politici  ma comporterebbe, anche, pesanti conseguenze per i cittadini italiani che sarebbero esposti alle salatissime multe di una procedura di infrazione. Un insulto ai numerosissimi italiani che amano gli animali e che vorrebbero che piuttosto il Governo cambiasse rotta e adottasse una serie politica di tutela".

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