Travolta e uccisa in galleria, la mamma: “Fosse partita 30 secondi più tardi sarebbe viva”

All'indomani della tragedia che ha causato la morte di Tanja Testi, la ragazza travolta da una Bmw mentre era alla guida del suo motorino nella notte a cavallo tra il 18 e il 19 marzo nella galleria Montebello di Trieste, è sua madre – Tiziana Bertoja – a dare libero sfogo ai pensieri, parlando a fatica in una breve intervista rilasciata a Il Piccolo: "Non vorrei trovarmi al posto di chi guidava l'automobile che ha ucciso mia figlia. È prematuro giudicare, le indagini chiariranno, ma se c’è stata una reale colpevolezza, spero che quella ragazza abbia una coscienza e questa tragedia le serva da insegnamento. La vita mi riserva anche questa prova, – commenta -. Bastava che mia figlia imboccasse quella galleria 30 secondi più tardi e sarebbe ancora accanto a noi".
La signora Tiziana e il suo compagno gestiscono un ristorante a Trieste: proprio sabato sera Tanja era passata di li per fare un saluto, visto anche che in quel locale in passato aveva lavorato a lungo aiutando la madre in cucina o come cameriera. "Vado a casa", avrebbe detto la giovane, dando un bacio a Tiziana e lasciando il locale per recarsi dal fidanzato David: era da poco passata la mezzanotte quando la 26enne, a bordo del suo motorino, ha imboccato via Vergerio, poi la galleria di Montebello e lì ha trovato la morte. "Alle 3 stanotte ci siamo svegliati di soprassalto per il suono del campanello, – raccontano la madre e il convivente -. Erano i vigili urbani venuti ad avvisarci di quanto era successo. Sono andati anche a casa del fidanzato di Tanja, che è sotto choc". Tanja, dice sempre la madre, "era una ragazza brillante, precisa, meticolosa, ordinata ma anche un pochino ribelle. È sempre stata una grande lavoratrice, non si tirava mai indietro quando c’era da faticare. Per anni ha lavorato accanto a me, era anche brava a cucinare, poi ha preferito fare delle esperienze altrove lavorando in altri locali".