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Trapani, resta in carcere la donna che ha ucciso il compagno. Il giudice: “Azione premeditata”

Resta in carcere Vanda Grignani, la donna di 45 anni che nella notte tra sabato e domenica scorsi ha ucciso il compagno con una coltellata nel loro appartamento di Trapani. Secondo il giudice che ha accolto la richiesta del pm quella della donna è stata un’azione premeditata. Poco prima dell’omicidio aveva scritto su Facebook: “Stasera farò qualcosa che non avrei mai pensato vi amo perdonatemi”.
A cura di Chiara Ammendola
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Secondo Samuele Corso, il giudice per le indagini preliminari del tribunale di Trapani, Vanda Grignani ha agito con premeditazione nell'omicidio del compagno Cristian Favara ucciso con una coltellata nella notte tra sabato e domenica scorsi nell'appartamento di Trapani dove i due vivevano. Per questo il gip ha accolto la richiesta del pm Eleonora Sciorella e convalidato l'arresto della donna che dal giorno della morte del convivente si trova in carcere: l'accusa per lei è di omicidio premeditato.

Un colpo all'addome sferrato con un coltello da cucina si è rivelato fatale per la vittima sul cui corpo attraverso un primo esame del medico legale sono stati riscontrati diversi tagli anche sulle braccia. Elementi che saranno necessari, insieme al racconto di Vanda Grignani, per ricostruire quanto accaduto quella notte. Secondo l'avvocato della donna, l'omicidio sarebbe stato il frutto di una reazione della 45enne che ha provato a difendersi da un tentativo di aggressione da parte di Favara.  Versione che però non ha convinto il giudice Corso che ha infatti contestato l’accusa di omicidio premeditato.

Dinanzi al pm, Vanda Grignani ha raccontato che l’uomo spesso la picchiava e che anche sabato sera tra i due si sarebbe consumata l'ennesima lite scaturita dal rimprovero che la donna ha fatto al suo compagno per essere tornato tardi a casa. Favara infatti era soggetto a una misura cautelare con obbligo di rientro a casa entro le 23. "Mi picchiava continuamente, ormai la mia vita era diventata impossibile", ha raccontato subito dopo l'arresto. Per sette volte, stando a quanto si apprende, i carabinieri negli ultimi tempi erano intervenuti in casa della coppia proprio a causa dei violenti litigi. Così come hanno fatto anche la sera dell'omicidio quando è stata proprio lei a chiamarli dopo aver ucciso il compagno. Poco prima su Facebook aveva scritto: "Stasera farò qualcosa che non avrei mai pensato vi amo perdonatemi".

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