Covid 19
6 Novembre 2020
15:52

Toscana, per trasferirsi nelle seconde case da fuori regione bisognerà avere medico o pediatra

Il presidente della Regione Eugenio Giani ha firmato stamattina un’ordinanza che riduce ulteriormente la mobilità interregionale: “Chi vorrà trasferirsi nelle seconde case in Toscana da regioni arancioni o rosse dovrà avere qui un medico o pediatra”. Il provvedimento è stato adottato per limitare gli arrivi dalle regioni del nord Italia.
A cura di Davide Falcioni
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Spostarsi nelle seconde case in Toscana per sfuggire alla "morsa" del lockdown? Sarà possibile ma solo a condizione di avere nella regione di arrivo il proprio medico di famiglia o pediatra. A tutti gli altri non sarà consentito. Il presidente della Regione Eugenio Giani ha firmato stamattina un’ordinanza che riduce ulteriormente la mobilità interregionale, così come era già accaduto la scorsa primavera nel pieno della prima ondata da coronavirus.

"L’obiettivo – spiega una nota della Regione – è sempre lo stesso: contenere l’emergenza epidemiologica e ridurre i rischi di contagio da Covid-19 e di sovraccarico del sistema sanitario, prevenendo le fughe dalle zone rosse o arancioni". In più zone della Toscana, soprattutto al mare, molte famiglie del nord Italia hanno la seconda casa e non pochi hanno deciso dalla scorsa estate di trattenervisi, lavorando da remoto, oppure di trasferirvisi nei giorni scorsi; altri ancora starebbero meditando di farlo nei prossimi giorni sfruttando una norma dell'ultimo Dpcm che permette il rientro presso il proprio domicilio, abitazione o residenza e dunque, con una lettura estensiva, anche nelle case delle vacanze, anche da zone rosse e arancioni. Per ostacolare arrivi da altri territori maggiormente a rischio la Regione Toscana ha stabilito che "occorrerà avere qui un medico o pediatra, come già era stato imposto a maggio. Pena una sanzione. Sono in ogni caso consentiti rientri motivati da comprovate esigenze lavorative, situazioni di necessità o motivi di salute o di studio, come ad esempio per gli studenti universitari fuori sede".

“Vogliamo regolare gli accessi alle seconde case – ha spiegato il presidente Giani – per frenare il trasferimento dalle zone rosse nella nostra regione.  Consentire in un momento di emergenza sanitaria di farlo solo a chi ha qui il medico o il pediatra è un’esigenza naturale”. “Occorre responsabilità – conclude Giani – e rispetto autentico dello spirito delle norme fissate dal Dpcm”.

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