Toscana, la lotta del governatore Rossi per rendere gratuite i farmaci contro l’epatite C

Enrico Rossi, presidente della Regione Toscana, lo aveva annunciato nei mesi scorsi in un post su facebook: "Eradicheremo l'epatite C in Toscana nel più breve tempo possibile". Il governatore aveva promesso una cura gratuita a tutti i 26.224 malati della sua regione e non solto per i casi più avanzati e gravi (circa il 10%) come da accordi nazionali, stanziando 60 milioni di euro per l'acquisto dei costosi farmaci brevettati da AbbVie e Gilead, gli unici a garantire la guarigione.
La Regione Toscana – come spiega il Corriere – "aveva indetto la prima gara (andata deserta) e subito dopo la seconda nella quale l’unica che si era presentata, AbbVie, aveva rifiutato il prezzo di base d’asta di 3300 euro e chiesto, come negoziato con Aifa, 27 mila euro per un trattamento (virus genotipo 1) e 24 mila per l’altro altro (virus genotipo 2)". Prezzi giudicati eccessivi da Rossi che ha presentato due esposti, il primo in procura e l’altro all’Autorità garante della concorrenza, ipotizzando gravissimi reati. Tra gli altri anche l’omissione di cura, la lesione dell’integrità psico-fisica e l’alterazione anatomico-funzionale dei pazienti toscani. Come si legge nell’esposto, infatti, "è comprovata la capacità di quei farmaci di eradicare l’infezione".
Curarsi dall'epatite, insomma, rischia di essere un lusso per pochi malati benestanti, con tanto di approvazione da parte dell'agenzia italiana del farmaco: "Io non ho alcuna intenzione di polemizzare con l’Aifa – afferma Rossi – e non capisco le sue critiche che riteniamo inopportune, c’è una sentenza del Tar che ci dà ragione sul nostro diritto d’intervenire , valuto soltanto i fatti. E i fatti ci dicono che noi abbiamo un farmaco che ci permette di sconfiggere una malattia grave e di eradicarla e soprattutto fermare il contagio. E invece di agire, somministrando la cura a tutti e prevenendo costi enormi per gli eventuali malati cronici, si risponde che i farmaci sono troppo cari. Non ci vediamo chiaro e dunque abbiamo chiesto, con gli esposti, di fare un’attenta valutazione sugli eventi, senza accusare nessuno".