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Torino, un ragazzo non è stato fatto entrare in un locale “perché nero”

“Papà, non mi lasciano entrare in discoteca perché sono nero”: questa la telefonata di un ragazzo di 16 anni originario del Brasile e adottato quando aveva 8 anni da una coppia torinese. L’episodio si è verificato lo scorso 23 dicembre, quando al ragazzo è stato negato l’ingresso al Club 84 dove era in corso una festa natalizia organizzata dagli studenti.
A cura di Annalisa Girardi
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Fonte: La Stampa (https://www.lastampa.it/torino/2019/12/28/news/mio-figlio-escluso-dal-locale-al-parco-del-valentino-perche-la-sua-pelle-e-scura-1.38262016)
Fonte: La Stampa (https://www.lastampa.it/torino/2019/12/28/news/mio-figlio-escluso-dal-locale-al-parco-del-valentino-perche-la-sua-pelle-e-scura-1.38262016)

Torino. Una festa studentesca in un locale. Poi una telefonata: "Papà, non mi lasciano entrare in discoteca perché sono nero". L'episodio si è verificato lo scorso 23 dicembre, quando a un ragazzo di origine brasiliana di 16 anni è stato negato l'ingresso al Club 84, nel parco del Valentino, dove era in corso una festa natalizia organizzata dagli studenti del Curie Vittorini, la scuola frequentata dal ragazzo. Un giovane originario di Salvador de Bahìa e in Italia da quando aveva 8 anni, figlio adottato di una coppia torinese.

"Sono molto dispiaciuto per quello che è capitato", racconta il padre del ragazzo a La Stampa: "Lunedì scorso è stata organizzato un party, con prevendita degli ingressi, in occasione delle vacanze di Natale per tutti gli studenti del liceo. Quindi io e mia moglie abbiamo deciso di mandare anche lui con i suoi compagni". Ma a differenza degli amici, il ragazzo non è potuto entrare. Il padre racconta di aver ricevuto la telefonata poco prima della mezzanotte, e ha deciso di recarsi sul posto: una volta arrivato ha trovato il figlio in un angolo, insieme ad un gruppetto di ragazzi marocchini, probabilmente esclusi allo stesso modo per il colore della pelle.

"Ho parlato con il capo della sicurezza chiedendo spiegazioni, ovviamente non me ne ha date, ma ha guardato il documento e l’invito e lo ha accompagnato dentro. Devono ringraziare che il tragitto da casa alla discoteca è stato lungo e mi ha dato modo di calmarmi . Non mi venite a dire che in Italia non c’è razzismo. Certo, tutto questo è successo solo per entrare in discoteca, quindi alla fine nulla di così importante. Ma l’amarezza e anche altro mi rimane", ha continuato il padre del ragazzo.

Dal locale, nel frattempo, arrivano le giustificazioni. Il gestore del locale Enzo Catanzaro, contattato dal quotidiano di Torino, ha spiegato: "Ricordiamo perfettamente l’accaduto. Il ragazzo non aveva i documenti e siccome abbiamo avuto tanti problemi, la regola è che senza documenti non si entra". E ancora: "Dobbiamo fare attenzione , organizziamo tante feste in collaborazione con le scuole e basta vedere le foto su facebook per capire che ci sono giovani di qualsiasi colore e Paese. Ma proprio perché si tratta di minorenni non possiamo permetterci errori. Qui al Valentino siamo in trincea tutti i weekend".

Catanzaro ha quindi raccontato: "Abbiamo avuto per due anni consecutivi il problema dello spray al peperoncino, siamo riusciti a identificare una baby gang che fino all’altro inverno veniva a rubare nel locale aiutandosi con lo spray. I nostri uomini della sicurezza sono solo scrupolosi. Mi dispiace per quanto è capitato, ma io devo pensare a tutte le persone che sono nel locale per divertirsi. Aggiungo che da anni il Club 84 collabora con l’associazione Asai per promuovere percorsi di integrazione sociale e interculturale".

Ma il padre non ci crede e assicura che il ragazzo avesse con sé i documenti: "È stato escluso".

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