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Torino, operatore sanitario “salta” la fila al supermercato: insultato dagli altri clienti

A Torino il racconto di un giovane operatore sanitario: “Sono andato nella pausa pranzo, tra il lavoro in studio, iniziato alle 7.30 del mattino e il turno, che ho finito alle 20.30, perché ovviamente facendo più turni del normale non ho altri momenti. Fino ad ora avevo cercato di evitare comunque la corsia preferenziale ma oggi non avevo altra possibilità”, ha spiegato denunciando che però i clienti in fila lo hanno insultato.
A cura di Susanna Picone
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Stava lavorando dalle 7.30 del mattino, non avrebbe finito il suo turno prima delle 20.30 e quando, durante una pausa, è andato al supermercato e per non perdere meno tempo ha mostrato il badge per usufruire della corsia preferenziale riservata a medici, infermieri e altri operatori socio sanitari, gli altri clienti in fila lo hanno riempito di insulti. La (triste) storia arriva da Torino e a raccontarla è Repubblica. Protagonista è, appunto, un operatore sanitario – un 33enne consulente psicologico e operatore di comunità terapeutica – che dopo oltre 5 ore di lavoro e prima di iniziare un nuovo servizio al pomeriggio si è recato in un supermercato Pam in zona Lingotto. Ha mostrato il badge per poter entrare, in questi giorni di emergenza per il coronavirus, senza fare la fila ma subito ha scatenato le ire della folla. “Str**o”, “Che scandalo questi giovani che non si vogliono svegliare presto al mattino”, “Ma dove vai, bast***o?” alcune delle frasi che il giovane si sarebbe sentito rivolgere dalle persone in coda.

"Insulti di ogni genere mentre la guardia mi faceva passare" – “Sono andato nella pausa pranzo, tra il lavoro in studio, iniziato alle 7.30 del mattino e il turno, che ho finito alle 20.30, perché ovviamente facendo più turni del normale non ho altri momenti. Fino ad ora avevo cercato di evitare comunque la corsia preferenziale ma oggi non avevo altra possibilità – le parole dell’operatore sanitario riportate da Repubblica – All’ingresso mi hanno chiesto il tesserino, l'ho fatto vedere. La guardia mi ha quindi fatto passare ma subito dalla coda si sono sollevati insulti di ogni genere”. Il 33enne ha spiegato che avrebbe anche voluto fermarsi a spiegare perché stava entrando ma la situazione si è fatta incandescente. “Stavo per rispondere che sono un operatore sanitario ma la ma la guardia mi ha fatto entrare. Le persone in coda, però, continuavano a urlarmi contro le peggio cose, è stato assurdo”, ha aggiunto.

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