72 CONDIVISIONI
video suggerito
video suggerito

Torino, detenuto picchiato da un poliziotto in Tribunale per essersi acceso una sigaretta

Un detenuto in attesa di partecipare a un’udienza all’interno del Palazzo di Giustizia di Torino sarebbe stato picchiato da un poliziotto che lo piantonava per essersi acceso una sigaretta: per questo la Procura del capoluogo piemontese ha aperto un’inchiesta. L’uomo sarebbe stato anche minacciato affinché non parlasse.
A cura di Davide Falcioni
72 CONDIVISIONI
Immagine

Un detenuto in attesa di partecipare a un'udienza all'interno del Palazzo di Giustizia di Torino sarebbe stato picchiato da un agente di polizia che lo piantonava per essersi acceso una sigaretta: per questo la Procura del capoluogo piemontese ha deciso di vederci chiaro e aperto un fascicolo d'inchiesta.

"Qui non si fuma", poi le botte al detenuto

I fatti riguardano un detenuto del carcere Lorusso e Cutugno che era in attesa di entrare in udienza in un processo un cui era accusato di truffa: il giovane, insieme ad altri detenuti, stava aspettando di essere chiamato in aula quando si è portato una sigaretta alla bocca. "Qui non si fuma", gli ha intimato il poliziotto di guardia, ma di fronte al rifiuto dell'uomo di eseguire il suo ordine la reazione dell'agente sarebbe stata sproporzionata: avrebbe infatti colpito il trentenne al volto facendogli sbattere la testa contro il muro e facendogli cadere gli occhiali a terra. Sarebbero poi stati gli altri poliziotti a intervenire separando i due, ma la scena aveva turbato molto sia gli altri detenuti, che avevano iniziato a urlare e a inveire, sia un paio di operatori sanitari che accompagnavano la scorta del gruppo di detenuti.

Le minacce del poliziotto: "Devi tacere"

Dopo l'aggressione il poliziotto aveva cercato di "riparare il danno" ma la toppa si era rivelata quasi peggiore del buco: dopo essersi scusato ed offerto di risarcire i danni agli occhiali, infatti, il poliziotto aveva velatamente minacciato il detenuto di tenere la bocca chiusa e di non riferire nulla durante l'udienza. Il trentenne aveva quindi nascosto il rivolo di sangue che gli colava dal naso e aveva taciuto davanti al pm Paolo Scafi, al giudice Giorgia De Palma e al suo difensore, l’avvocato Andrea Stocco. Solo qualche ora dopo, una volta tornato in cella, il detenuto aveva accusato un malore. Ai medici del penitenziario aveva detto di essere caduto dalle scale del tribunale dopo aver perso l'equilibrio a causa delle manette ma una volta arrivato in ospedale aveva cambiato versione. Del caso si è subito interessata la direttrice della casa circondariale, Rosalia Marino, che ha avviato un’indagine interna. Ora però anche la Procura di Torino ha deciso di muoversi.

72 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views