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“Ti sbianco, sei una mangiabanane”. A Fano tifoso insulta giocatrice 15enne della squadra avversaria

Insultata a Fano una calciatrice di 15 anni figlia di genitori nigeriani. A pronunciare le offese il padre di una ragazza avversaria.
A cura di Davide Falcioni
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"Ti sbianco, sei una mangiabanane". Sono le parole rivolte nei giorni scorsi a una calciatrice di 15 anni dell'Ancona Respect impegnata a Fano in una partita contro la squadra locale, l'Alma Juventus.

L'episodio è avvenuto fuori dal campo. A insultare la ragazza, nata e cresciuta in Italia e figlia di genitori nigeriani, sarebbe stato un adulto, padre di una delle giocatrici del team avversario. "Uno dei genitori è intervenuto immediatamente. Si è arrabbiato moltissimo e lo ha rimproverato ad alta voce. ‘Ma come si fa a dire queste cose a una bambina', diceva. E ancora: ‘Non ti vergogni? Potrebbe essere tua figlia'. Per il resto, non ho avvertito una vera e sincera reazione da parte degli altri presenti. Qualche ghigno e una certa indifferenza, sì", ha raccontato la vittima degli insulti al Corriere della Sera.

I fatti sono accaduti domenica pomeriggio: la 15enne non stava giocando ma stava assistendo alla partita e aveva commentato un rigore, dicendo che secondo lei non c'era. È stato a quel punto che il padre di una giocatrice della squadra avversaria, Alma Juventus Fano, l'avrebbe insultata in malo modo: "Sei una mangiabanane".

Non è la prima volta che la ragazza veniva presa di mira per il colore della sua pelle: "Gli insulti sono iniziati a scuola. Dalle elementari in poi. Insulti e minacce. Anche l'atteggiamento delle altre madri, che non tenevano in considerazione la mia e non la invitavano ai ritrovi pomeridiani, mi faceva male. Ho avuto un crollo, una volta, quando avevo dodici anni. Tornando a casa, dissi piangendo a mia madre che volevo morire per rinascere bianca. Non starò mai zitta, mai".

L'episodio è stato condannato dalla Lega Pro: "Il razzismo è un virus che muta facilmente e invece di sparire si nasconde, ma è sempre in agguato. Le espressioni di razzismo rinnovano in noi la vergogna dimostrando che i progressi della società non sono assicurati una volta per sempre". La Lega Pro "vuole esprimere la ferma condanna a quanto è successo alcuni giorni fa a una giovane calciatrice dell'Ancona Respect dicendo fermamente NO al razzismo e a tutte le forme di discriminazione".

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