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“Ti ammazzo e ti butto per strada come Giulia Cecchettin”: condannato a 2 anni per violenze sulla compagna

Un uomo di 53 anni di Chieti è stato condannato a 2 anni di reclusione per maltrattamenti. Era infatti da 30 anni che esercitava violenze sia fisiche che psicologiche sulla compagna. Lei l’ha denucniato il 16 dicembre 2023, dopo che guardando il telegiornale insieme, lui aveva commentato la storia del femminicidio di Giulia Cecchettin dicendo: “Ti faccio fare la sua stessa fine”.
A cura di Bianca Caramelli
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Stavano guardando il telegiornale insieme quando lui le ha detto: "Ti faccio fare la stessa fine di Giulia Cecchettin, ti ammazzo e ti butto per strada". Così un uomo di Chieti ha minacciato per l'ennesima volta la sua compagna, facendo riferimento a un femminicidio noto, quello della ragazza uccisa dall'ex fidanzato il 18 novembre 2023, a soli 22 anni.

Ora, il 53enne chietino è stato condannato a 2 anni di reclusione per maltrattamenti. Il pubblico ministero Giuseppe Falasca aveva chiesto per lui 3 anni e 8 mesi, per la gravità dei fatti ma soprattutto perché l'uomo aveva ripetutamente commesso reati della stessa natura nei confronti della donna.

La minaccia fatta quella sera di dicembre infatti non era stato un caso isolato: le violenze dell'uomo andavano avanti da trent'anni. A raccontarlo è stata proprio la donna, che ha sporto denuncia il 16 dicembre 2023, dopo aver sentito quelle parole così spaventose.

L'uomo aveva per anni compiuto violenze sia psicologiche che fisiche. I suoi scatti d'ira iniziavano spesso dopo il consumo di alcol e lo portavano a muovere della accuse infondate alla donna, come quelle di tradimento. Secondo quanto raccontato dalla vittima, inoltre, era lui ad avere altre donne ma a usare comunque la gelosia come pretesto per essere violento.

Il 53enne aveva picchiato più volte la donna con pugni, schiaffi e calci, che le avevano lasciato evidenti segni sul corpo. Per questo, lei a volte era anche finita al pronto soccorso, dove però non aveva denunciato quanto subito sia per timore dell'uomo sia perché lui la costringeva a non raccontare la verità.

Secondo la vittima, inoltre, molte persone l'avevano vista con degli ematomi sul corpo e non avevano fatto niente per aiutarla. Lei si era quindi convinta che nessuno avrebbe testimoniato a suo favore, sentendosi ancora più sola nella sua battaglia.

La donna era stata minacciata anche con "coltelli di ogni genere", che spesso le venivano puntati alla gola, e probabilmente in un episodio anche con una pistola. Quella volta, la donna aveva minacciato di andarsene di casa e quando il compagno era andato a prendere qualcosa nell'armadio, lei era fuggita via ancora in pigiama "in preda al panico". Scappando aveva sentito tre colpi e voltandosi a guardare l'uomo l'aveva visto impugnare quella che aveva riconosciuto come una pistola. Quando era tornata poche ore dopo, lui aveva ricominciato subito a insultarla.

Poi, quando l'uomo nel dicembre 2023 l'ha minacciata usando il nome e la vicenda di Giulia Cecchettin, la donna si è convinta a denunciarlo.

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