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Terremoto nel Canale di Sicilia: è la seconda scossa nel giro di due giorni

Una scossa di terremoto di magnitudo 3 è stata registrata alle 5 e 45 nel Canale di Sicilia, al largo della costa meridionale di Malta. Stando ai rilievi dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia, il sisma ha avuto ipocentro in mare a 27 chilometri di profondità. Ieri notte un’altra scossa di magnitudo 4.2 nella stessa zona.
A cura di Davide Falcioni
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Una scossa di terremoto di magnitudo 3 è stata registrata alle 5 e 45 nel Canale di Sicilia, al largo della costa sud di Malta. Stando ai rilievi dell'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia, il sisma ha avuto ipocentro in mare a 27 chilometri di profondità e non sarebbe stato avvertito dalla popolazione. Non si segnalano infatti danni a persone o cose.

Quello di questa mattina all'alba è stato il secondo evento sismico delle ultime 24 ore. Alle 3 del mattino di ieri infatti un'altra scossa di terremoto magnitudo 4.2 è stata registrata nel Canale di Sicilia, al largo della costa meridionale di Malta. Secondo l’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia il sisma ha avuto ipocentro in mare a 6 chilometri di profondità ed epicentro a circa 20 chilometri dalle coste maltesi. Anche in questo caso non si segnalano al momento danni a persone o cose.

La pericolosità sismica della Sicilia

Come spiega il dipartimento di Protezione Civili della Sicilia, "la regione ha una pericolosità sismica molto alta a causa della frequenza e intensità dei terremoti che si sono succeduti in epoca storica; una vulnerabilità altissima legata alla fragilità del patrimonio edilizio, infrastrutturale, industriale, produttivo e dei servizi e un'esposizione molto alta a causa della densità abitativa e per la presenza di un patrimonio storico, artistico e monumentale in zone interessate da faglie, molte delle quali attive e capaci". La Sicilia è molto esposta ai rischi sismici perché è collocata lungo la zona di contatto tra l'Europa e l'Africa, che si stanno avvicinando ad una velocità di 7 millimetri per anno. La placca africana (a Sud) e quella europea (a Nord) si scontrano provocando la rottura delle rocce lungo le faglie e di conseguenza eventi sismici che possono talvolta essere molto intensi.

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