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Terremoto a Zagabria, la testimonianza di Valentina: “Emigrati vogliono tornare in Italia”

Un terremoto di dimensioni terribili: Zagabria, seppur ferita, è la città che ha riportato meno danni. A Fanpage.it Valentina ha raccontato gli attimi terribili della scossa. “Gli italiani vogliono tornare a casa” spiega. Duje invece ci descrive la desolazione di Petrinja. “Non è più una città, è la Pompei croata”
A cura di Gabriella Mazzeo
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Valentina e la sua famiglia (da Facebook)
Valentina e la sua famiglia (da Facebook)

Valentina è una dei tanti italiani a Zagabria. Vive lì con la figlia piccola e il compagno; come tutti ha avvertito la forte scossa di terremoto che ha sconvolto la Croazia. Di magnitudo 6.4, il sisma è stato avvertito fino in Italia. "Io stavo stirando – racconta a Fanpage.it la giovane madre – mentre mia figlia giocava con il papà nell'altra stanza. Abitiamo al piano terra e fortunatamente siamo usciti subito di casa. La scossa sembrava non finire più, è stato terribile".

Come state? 

Siamo solo terrorizzati, ma stiamo bene. La casa non ha subito danni fortunatamente. Abbiamo solo tanta paura e siamo francamente scioccati da quanto successo. Mia figlia si è tranquillizzata solo dopo giocando con i vicini di casa.

Zagabria invece ha subito parecchi danni

Sì, in centro le strade sono state bloccate per sicurezza, di traffico ce n'era molto poco ma la gente si è riversata in strada. Alcune auto sono rimaste distrutte dai crolli.  Zagabria non è neppure la città che ha riportato più danni in Croazia

Siete usciti subito?

Sì, eravamo tutti fuori. Abbiamo aspettato la fine della scossa e nel frattempo le persone cercavano di rintracciare gli amici e i parenti. I miei amici stanno tutti bene per fortuna, ma molti hanno manifestato l'intenzione di rientrare in Italia dopo quello che è successo. Mi hanno chiamato dall'Italia per chiedermi come stavo io e come stava la bambina, i miei parenti sono a Roma.

Come faranno i tuoi amici a rientrare in Italia?

Non possono ovviamente prendere aerei o muoversi in modi che non comprendano gli spostamenti in auto.

La mobilità però è bloccata, no?

Si stanno informando con l'ambasciata. Ci sono molte incognite da capire: anche i blocchi riguardanti la situazione Covid sono un problema per chi vuole tornare a casa. Sono in costante comunicazione con le autorità ma per adesso è un gran caos. Noi abbiamo deciso di restare qui perché non possiamo prevedere quando e se ci saranno altre scosse, così come non possono prevederlo in Italia. Siamo molto spaventati, ma sappiamo che nessun posto è sicuro. Speriamo solo per il meglio.

Il crollo di Petrinja

Duje Jerković, invece, è croato ma il suo lavoro lo ha portato diverse volte in Italia, soprattutto a Venezia. Ama il nostro paese e qui ha una buona parte dei suoi amici, che alla notizia del terremoto lo hanno subito chiamato. "Io ho sentito poco, vivo a Stobrec – ha raccontato a Fanpage.it – ma alcuni miei amici da Zagabria mi hanno raccontato di palazzi che tremavano. Ho provato a chiamare tutti, anche i miei cugini di Zagabria ma è stato difficile raggiungerli. Mi hanno parlato di quartieri distrutti". Le testimonianze più sconvolgenti, però, Duje le ha sentite arrivare da Petrinja. "Lo so perché uno degli amici che ho sentito lavora nei palazzi del governo e i primi report che sono arrivati erano spaventosi. "Non esiste più Petrinja. Questa è la Pompei croata adesso".

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