Terra dei fuochi: stop alle analisi dei terreni, ora si cercano rifiuti radioattivi

Non sembra esserci pace per la cosiddetta Terra dei fuochi, l'area al confine tra le province di Napoli e Caserta dove la criminalità organizzata ha seppellito negli anni migliaia di tonnellate di rifiuti illecitamente. I campionamenti dei terreni iniziati il 12 maggio, e che si sarebbero dovuti concludere il 7 giugno, infatti sono stati momentaneamente interrotti per cercare altri tipi di rifiuti, decisamente più pericolosi, vale a dire quelli radioattivi. Lo stop alle analisi per trovare rifiuti tossici nei terreni della Terra dei fuochi è stato ordinato dall'Agea, l'Agenzia per le erogazioni in agricoltura, con una lettera inviata lo scorso 28 maggio a tutti gli enti preposti ai controlli. "Si invitano le autorità preposte a voler impartire disposizione affinché venga data immediata esecuzione alla sospensione delle attività sui siti di terza e quinta categoria. Sarà cura dello scrivente comunicare con successiva disposizione il riavvio delle attività medesime" si legge nella missiva che fa riferimento ai 51 siti tra le province di Napoli e Caserta individuati dalla task force interministeriale e suddivisi appunto in fasce.
Possibili scorie nucleari nella Terra dei Fuochi
Forestale, uffici competenti dell'Asl e Arpac impegnati nei controlli così sono stati costretti ad interrompere i rilievi. A quanto si apprende, la sospensione è stata necessaria perché prima dei rilievi occorrerà indagare se nelle stesse aree siano stati nascosti fusti tossici. Per questo si useranno anche droni e tecniche come la magnetometria e la spettrometria. Bisognerà inoltre verificare l'eventuale presenza nel sottosuolo di materiali radioattivi perché non si esclude che nella Terra dei fuochi possano essere state nascoste addirittura scorie nucleari.