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Tangenti per evitare gli scioperi, arrestati tre sindacalisti

I tre sindacalisti, uno della Cgil e due della Uil, arrestati dai carabinieri di Salerno in flagranza di reato.
A cura di A. P.
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Chiedevano il pizzo ad un imprenditore in difficoltà come dei malviventi ma in realtà erano dei sindacalisti con incarichi di dirigenza che per incassare denaro minacciavano l'impresario chiedendogli ingenti somme di denaro per evitare che i suoi dipendenti iniziassero scioperi a oltranza. Per questo tre sindacalisti, uno della Cgil e due della Uil, sono stati arrestati in flagranza di reato dai carabinieri di Salerno con l'accusa di estorsione. Le indagini dei militari erano partite proprio  dopo la denuncia dell'imprenditore titolare di una ditta di produzione di etichette e stampati, alle cui dipendenze lavorano circa cinquanta persone, che si trova in difficoltà economiche. L'uomo ha confessato ai carabinieri di essere stato vittima in passato delle richieste estorsive dei tre sindacalisti che, facendo leva sulla possibilità di provocare stato di agitazione e scioperi delle maestranze anche con danni di natura patrimoniale all'impresa, avevano chiesto a più riprese ingenti somme di denaro.

Trappola dei carabinieri – Sempre secondo l'imprenditore i tre avevano ricevuto da lui già 8mila euro nei primi giorni del mese di ottobre in cambio di tranquillità e della loro rinuncia a lotte sindacali ingiustificate ma i sindacalisti non soddisfatti erano ritornati a battere cassa in occasione della discussione per il rinnovo della cassa integrazione di cui l'azienda da tempo beneficia. A questo punto l'imprenditore già in crisi non ha retto e ha denunciato il tutto ai carabinieri. I militari così hanno teso una trappola bloccando i sindacalisti mentre stavano per intascare un'altra tranche da tremila euro. I tre arrestati, un 45enne della Uilcom provinciale di Salerno, un 60enne della Slc-Cgil e un 67enne formalmente pensionato ma tutt'ora in rapporto di collaborazione con la Uil, sono stati condotti al carcere di Fuorni .

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