Tac in ospedale per la gatta ferita: chiusa inchiesta ad Aosta, le accuse a medici e tecnici

Si è chiusa l’inchiesta della Procura di Aosta su un episodio che, per quanto insolito, aveva fatto molto discutere pochi mesi fa: il caso della gatta ferita che era stata sottoposta a una Tac presso l’ospedale regionale Umberto Parini. A portarla in ospedale era stato il suo proprietario, Gianluca Fanelli, radiologo interventista in servizio nella stessa struttura sanitaria, e marito della senatrice della Lega Nicoletta Spelgatti. Secondo quanto emerso dalle indagini, l'animale – caduto e rimasto ferito – sarebbe stato sottoposto a un esame diagnostico avanzato all’interno di un presidio pubblico, utilizzando mezzi e personale del servizio sanitario.
Fanelli non è l’unico finito nel registro degli indagati. Insieme a lui risultano coinvolti anche Massimiliano Natrella, primario del reparto di Radiologia, e Giulia Sammaritani, tecnica di radiologia, figlia del consigliere regionale leghista Paolo Sammaritani. Un’altra tecnica sanitaria è indagata per una delle ipotesi di reato.
Le accuse contestate sono varie: indebita destinazione di denaro o cose mobili, esercizio abusivo della professione, truffa aggravata ai danni dello Stato per timbrature non giustificate e interruzione di pubblico servizio. Proprio quest’ultima ipotesi, la più pesante sul piano penale, riguarderebbe anche una seconda operatrice tecnica.
L’intera vicenda ha sollevato non pochi interrogativi sull’uso di risorse pubbliche per fini personali, sul ruolo dei vertici sanitari e sul possibile intreccio tra incarichi istituzionali e responsabilità professionali. Ora la parola passa agli avvocati e al giudice, che dovrà decidere se procedere con un eventuale rinvio a giudizio.
Nel frattempo, l’opinione pubblica resta in attesa di capire se davvero, per salvare una gatta, sia stato messo in discussione il principio di equità e correttezza nell’uso della sanità pubblica.