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Svolta nell’omicidio di Anna Piccato, fermato un 40enne: “Forse una rapina finita male”

Svolta nell’omicidio di Anna Piccato, la 70enne di Barge trovata cadavere nei pressi della chiesa di San Rocco riversa in una pozza di sangue e con addosso vestiti stracciati: è stato fermato un pregiudicato italiano di 40 anni che avrebbe ucciso la donna al culmine di una rapina finita male. Continuano le indagini degli inquirenti.
A cura di Ida Artiaco
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La svolta attesa da giorni è finalmente arrivata: è stato fermato dai carabinieri uno uomo di 40 anni per l'omicidio di Anna Piccato, la donna uccisa a martellate e trovata cadavere poco dopo nei pressi della chiesa di San Rocco a Barge, in provincia di Cuneo. Dopo quasi 10 giorni ha finalmente un volto e un nome il killer della donna: si tratterebbe di un pregiudicato di nazionalità italiana, individuato nel corso delle indagini coordinate dal sostituto procuratore Alberto Braghin. La donna era stata trovata cadavere lo scorso 23 gennaio: il suo corpo senza vita era riverso in una pozza di sangue e con addosso vestiti stracciati. Come ha confermato l'autopsia, le sono stati inferti una dozzina di colpi con un martello, o un'ascia, che le hanno letteralmente sfigurato il volto, al punto che il marito non era riuscito a riconoscerla. È probabile che sia stata vittima di una rapina finita male.

Da giorni tutta la cittadina del cuneese stava partecipando attivamente alle ricerche dell'assassino di Anna, 70 anni, ex ex operaia Indesit e nota per il suo impegno come volontaria della Croce Rossa e della Cgil. "Si invitano tutti coloro che ritenessero di avere informazioni utili alle indagini a rivolgersi alle autorità competenti, mantenendo nel frattempo un rispettoso riserbo nei confronti della vicenda", ha detto il sindaco Piera Comba in una nota pubblicata su Facebook. Alcuni testimoni avevano riferito di aver visto un uomo scappare dal luogo dove è stato poi ritrovato il cadavere di Anna. L'arresto del sospetto killer, già noto alle forze dell'ordine per numerosi reati contro il patrimonio, è stato convalidato. Interrogato già lo scorso 24 gennaio, avrebbe fornito una prima versione, poi smentita dagli accertamenti dei carabinieri. Le indagini, tuttavia, continuano, anche nella speranza da parte degli investigatori di ritrovare l'arma del delitto.

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