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Svolta nella scomparsa di Barbara Corvi: indagati per omicidio marito e cognato

Roberto Lo Giudice, il marito di Barbara Corvi, scomparsa ad Amelia il 27 ottobre 2009, è indagato con l’ipotesi di reato di omicidio e occultamento di cadavere. L’avrebbe uccisa e fatta sparire per liberarsi di lei dopo aver scoperto che lo tradiva, questa l’ipotesi della Procura di Terni a undici anni dai fatti. Avrebbe agito con l’aiuto del fratello Maurizio.
A cura di Angela Marino
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Roberto Lo Giudice, il marito di Barbara Corvi, scomparsa ad Amelia il 27 ottobre 2009, è indagato con l'ipotesi di reato di omicidio e occultamento di cadavere. L'avrebbe uccisa e fatta sparire per liberarsi di lei dopo aver scoperto che lo tradiva, questa l'ipotesi della Procura di Terni a undici anni dai fatti. Non solo, l'altra novità portata alla luce da un servizio di Chi l'ha visto riguarda il cognato di Barbara, Maurizio Lo Giudice, ritenuto complice del fratello nel femminicidio di Barbara Corvi. Anche lui è iscritto nel registro degli indagati. I Lo Giudice sono noti in Calabria per appartenere a una delle più potenti cosche di ndrangheta. Di fronte alle accuse che oggi gli vengono mosse, Maurizio Lo Giudice si trincera nel silenzio.

I fatti per cui oggi indagano i magistrati di Terni riguardano quanto accaduto in casa Lo Giudice – Corvi, ad Amelia, in Umbria, il 27 ottobre 2009. Solo poche ore prima, dopo aver scoperto il tradimento della moglie, Lo Giudice l'aveva costretta a giustificarsi di fronte all'intera famiglia, imputata in una sorte di processo. In quell'occasione, dopo aver controllato un messaggio sul telefono di Barbara, il marito aveva scoperto che la donna non aveva interrotto, come promesso, la relazione con Carlo, il suo amante. Questa circostanza, nella ricostruzione dei fatti della Procura, avrebbe fatto scattare la punizione contro Barbara, il suo omicidio. Alcuni giorni dopo la scomparsa, poi, l'arrivo di una cartolina a casa che rassicurava i figli sulla presunta fuga della loro madre è letto come oggi come un tentativo di depistaggio.

Alcuni giorni dopo la scomparsa di Barbara il suo posto in casa è stato preso dalla nuova compagna del padre. Non si trattava – come precisato nel servizio di Rai3 – di una sconosciuta, ma della cognata di uno dei fratelli Lo Giudice, arrivata dalla Calabria a ‘sostituire' Barbara nella gestione della casa e poi nella relazione con Roberto Lo Giudice. Da allora, nessuno ha più cercato la mamma scomparsa finché, nel 2019, la Procura di Terni ha deciso di riaprire le indagini.

Impossibile, poi, non mettere in relazione la scomparsa di Barbara un terribile fatto di sangue che riguarda un'altra donna della famiglia la Lo Giudice, la giovanissima Angela Costantino, uccisa in Calabria a 25 anni. La giovane donna, sparita nel 1994 dalla casa dove cresceva i quattro figli di Pietro Lo Giudice – fratello di Pietro, oggi indagato per l'omicidio della moglie Barbara Corvi – è stata uccisa a 25 anni, verosimilmente, perché incinta di un altro uomo. Per la sua morte, tuttavia, c'è stato un processo che ha portato alla condanna di due parenti di Lo Giudice, che si ritiene abbiano agito per lavare, nel sangue, l'offesa del tradimento dall'onore della famiglia.

Mentre suo marito Maurizio era in carcere, infatti, Angela, 25 anni, quattro figli, era tenuta sotto controllo dai vertici della famiglia. Pedinata, picchiata e sedata con psicofarmaci dopo la scoperta della relazione, la ragazza era finita nel mirino della famiglia per una visita in clinica che paventava il sospetto di una gravidanza fuori dal matrimonio. Era stato allora che gli emissari dei Lo Giudice avevano minacciato la sorella di Angela per avere la certezza dei loro sospetti. Con una pistola puntata alla bocca, la donna aveva ammesso che sua sorella, in realtà, aspettava un bambino.ice

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