Sulmona: il candidato sindaco morto prende il 21%

Morto durante un comizio elettorale il 15 magio scorso, Fulvio Di Benedetto – ingegnere molto stimato – è comunque andato a ballottaggio, riuscendo a conquistare 3.255 voti tra i concittadini abruzzesi, pari al 21,% dei consensi. E' accaduto a Sulmona, cittadina dell'Appennino abruzzese, dove il candidato sindaco defunto si è piazzato secondo tra lo stupore di cittadini e altri pretendenti alla fascia tricolore. La norma, per i Comuni sopra i quindicimila abitanti, non prevede infatti il rinvio del voto in seguito alla morte di uno dei concorrenti alla carica di sindaco.
E sulla pagina facebook dell'ex candidato arrivano decine di messaggi: "Da lassù stai sorridendo… è il nostro tributo", è il post con cui i fedelissimi di Di Benedetto, nella pagina Facebook di Sulmona Futura, una delle liste della coalizione Sulmona Unita collegate al suo nome, salutano il candidato scomparso. E ancora: "Ci davano per finiti e ora tutti ci cercano?". La partita infatti non è terminata. C’è il ballottaggio, che vedrà contrapposti per il centrosinistra Peppino Ranalli (4.890 voti e 32,7% dei consensi) e per il centrodestra Luigi La Civita (2.007 voti, cioè il 13,45% delle preferenze). Ovvero il primo e il terzo classificato, come stabilito dalla norma. Ed è polemica, perché Massimo Carugno, segretario regionale del Psi (uno dei partiti che formano la coalizione), definisce "bestialità normativa" la norma che non ha consentito il rinvio delle elezioni e afferma senza mezzi termini che "il 26 % degli elettori sulmonesi, nonostante le grosse prospettive di vittoria, è stato indebitamente escluso dalla dialettica politica". Non sono escluse azioni legali.