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Sulle chat la “classifica hot delle dottorande”, scandalo all’Università di Palermo: indagine interna

Dopo la denuncia pubblica, l’Università, ha spiegato che si tratta di un gesto di un collega delle donne menzionate che si sarebbe già scusato e sarebbe stato redarguito verbalmente. Ora però il caso sarà esaminato meglio e il Collegio di disciplina dell’Università vaglierà colpe e omissioni.
A cura di Antonio Palma
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Polemiche e proteste all’università di Palermo dopo una denuncia pubblica che ha portato alla luce un episodio sessista, già segnalato per vie interne mesi fa ma sottovalutato e passato sotto traccia: una "classifica hot delle dottorande" redatta da un dottore di ricerca e circolata tra chat e gruppi social con tanto di foto, nome e cognome delle inconsapevoli donne.

La lista risale all’inizio dell’anno ed era passata di chat in chat cogliendo di sorpresa le dirette interessate citate nei messaggi con foto, nomi e voti sulle parti del corpo. Nonostante le segnalazioni  immediate, però, il caso era rimasto tra gli uffici di Dipartimento e Ateneo fino a che nel novembre scorso una studentessa ha deciso di denunciarlo pubblicamente e sotto anonimato sul blog YoUnipa.

Il caso è divenuto così di dominio pubblico con proteste delle associazioni studentesche e femministe. "Fuori i sessisti dall'Università", “Fuori il patriarcato da Unipa“ sono alcuni degli slogan e striscioni comparsi in Università dove ci saranno assemblee nei prossimi giorni per discutere del caso.

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L’Università, travolta dal clamore, dal suo canto prima ha minimizzato spiegando che si trattava di un gesto di un collega delle donne menzionate che si sarebbe già scusato e sarebbe stato redarguito verbalmente, poi ha spiegato che sarà svolta una indagine più approfondita su quanto accaduto.

“Nessuna segnalazione è giunta alle strutture di Ateneo: né a me in qualità di prorettrice, né al rettore, né infine utilizzando il servizio anonimo di whistle blowing di Ateneo. Cionondimeno, per evitare di passare sotto silenzio una denuncia all’apparenza così grave, abbiamo attivato i nostri canali di indagine, nel rispetto della riservatezza che è dovuta in questi casi” ha dichiarato la prorettrice all’Inclusione, pari opportunità e politiche di genere dell’ateneo.

“Non ne avevo saputo niente fino a venti giorni fa: ho chiesto una relazione, il Collegio di disciplina dell'Università vaglierà colpe e omissioni "ha assicurato a Repubblica il rettore Massimo Midiri, aggiungendo: “Il coordinatore del dottorato ha ritenuto che le scuse alle colleghe, da parte dell'autore della lista, chiudessero la vicenda. Una sottovalutazione sbagliata. Il dottorando della lista è ancora in carico all'Università di Palermo. Quindi non posso escludere una sospensione”.

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