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Suicidio assistito, l’ok a Mario. La legale: “Vaticano contrario? Dio lascia libertà di scelta”

Il sì storico al signor Mario: concesso il suicidio medicalmente assistito dal Comitato Etico. La legale Filomena Gallo a Fanpage.it: “Mario era pronto ad andare in Svizzera”
A cura di Gabriella Mazzeo
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"Il Vaticano ritiene che le cure palliative siano l'unica strada giusta? Io dico che la religione cattolica da sempre professa la libertà di scelta in qualsiasi campo. Mario ha scelto liberamente per se stesso. Non vuole trascorrere giorni di incoscienza in attesa della fine. Vuole essere lui ad assumere il farmaco che metterà fine a una vita che per lui non era più sostenibile e vuole essere lui a scegliere quando farlo". Lo ha detto a Fanpage.it Filomena Gallo, la legale che ha assistito il 43enne "Mario" – paralizzato da 10 anni in seguito a un incidente stradale – nella sua battaglia per l'ok al suicidio assistito. Si tratta di una svolta storica per l'Italia: dopo la sentenza della Corte Costituzionale del 2019 che depenalizza il suicidio medicalmente assistito in alcuni casi, il signor Mario aveva chiesto all'Azienda ospedaliera della Regione Marche che fossero verificate le sue condizioni di salute per poter accedere legalmente al farmaco che gli avrebbe consentito di morire. L'Azienda Sanitaria Unica Regione Marche aveva respinto la richiesta e così il 43enne ha dovuto iniziare un vero e proprio percorso giudiziario. Dopo due decisioni definitive del Tribunale di Ancora e due diffide all'ASUR Marche ha finalmente ricevuto l'ok del Comitato Etico. "Mi sono tolto un peso – ha rivelato il 43enne dopo aver ricevuto il sì storico -. Sono molto più sereno adesso".

"Mario ha visto riconosciuto un suo diritto dopo 15 mesi. Si tratta di un tempo interminabile per una persona che soffre – ha dichiarato a Fanpage.it la legale Gallo -. Le procedure per la verifica delle sue condizioni sono state avviate mesi e mesi dopo la sentenza del 2019 che avrebbe dovuto concedere il via libera. Resta un vuoto normativo spaventoso e la latitanza della politica in questo senso. Mario ha dovuto iniziare una vera e propria battaglia legale per poter decidere della propria esistenza". Gallo specifica che secondo il Comitato Etico, il 43enne è in possesso dei requisiti che depenalizzano il suicidio medicalmente assistito.

"Adesso resta l'ultima parte della procedura. Il Comitato Etico ha chiesto alcuni chiarimenti mentre il Tribunale di Ancona aveva specificato che non solo dovevano essere verificati i requisiti, ma anche l'idoneità del farmaco letale per una morte quanto più dignitosa e indolore possibile. Con il medico forniremo ulteriori dettagli sulle modalità e sul farmaco più adatto alle esigenze del signor Mario". Gallo sottolinea che la vicenda fa emergere la "spaventosa tendenza allo scaricabarile" degli enti sul tema. "La sentenza della Corte Costituzionale è stata disapplicata contro un malato che da 15 mesi soffre. Ha dovuto procedere in Tribunale. Mario era pronto ad andare in Svizzera, ha cambiato idea quando ha saputo che in Italia avrebbe potuto procedere. Dopo tante lotte, la sua famiglia ha accolto la notizia con grande dolore ma nel pieno rispetto delle sue volontà. Sarà dura lasciarlo andare, ma è giusto dare piena dignità alla scelta del malato.

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