Stupri di Rimini, il complice 15enne di Butungu ferito in carcere

Il ragazzo di quindici anni arrestato perché sospettato di far parte del branco che ad agosto ha seminato terrore sulla spiaggia di Miramare a Rimini sarebbe rimasto coinvolto in una rissa nel carcere minorile del Pratello di Bologna, dove è rinchiuso. A riportare la vicenda è il Corriere di Bologna secondo cui ora un’indagine dell’ufficio guidato dalla pm Silvia Marzocchi dovrà stabilire cosa sia successo circa due settimane fa nel carcere, quando il quindicenne è uscito dall’isolamento disposto dal gip. Il ragazzo avrebbe riportato al volto i segni evidenti di pugni e colpi e lo stesso sarebbe accaduto a un altro giovane detenuto a Bologna. Ma non è ancora chiaro chi abbia aggredito chi. L’ipotesi circolata fra le mura del carcere è che si sia trattato di una sorta di vendetta, come spesso accade nei confronti di colpevoli di reati sessuali, a opera degli altri detenuti. Il quindicenne per il momento avrebbe parlato di una scazzottata tra ragazzi nella quale ci sarebbero stati morsi e colpi con una scopa. L’ipotesi di reato per ora è lesioni personali e non ci sono indagati.
Le dichiarazioni di un altro dei minorenni arrestati su Butungu – Intanto, mentre a Rimini si è aperto il processo all’unico maggiorenne del branco Guerlin Butungu, un altro dei ragazzi arrestati per gli stupri nel corso della sua confessione agli investigatori della Squadra mobile avrebbe fornito dei dettagli sul passato del congolese. “In Congo – è quanto avrebbe detto il giovane agli investigatori – Guerlin aveva ucciso tante persone e per quel motivo era andato via”. Gli inquirenti sarebbero convinti che il suo racconto sia realistico anche su ciò che è accaduto a Miramare la notte del 26 agosto, quando Butungu e i tre minorenni hanno aggredito la coppia polacca sulla spiaggia e poi una trans peruviana.