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Studio rivela: nei fiumi livelli di antibiotici 300 volte superiori alla norma

Uno studio dell’Università di New York ha preso in esame i corsi d’acqua di 72 Paesi in 6 continenti e gli antibiotici sono stati trovati nel 65% dei siti monitorati.
A cura di Davide Falcioni
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Pescatori sul fiume Tista
Pescatori sul fiume Tista

I fiumi di tutto il mondo sono sempre più inquinati dagli antibiotici. A renderlo noto una ricerca dell'università di New York, presentata al meeting della Society of Environmental Toxicology and Chemistry ad Helsinki. Gli studiosi hanno analizzato le acque dei corsi d'acqua di 72 Paesi in 6 continenti e gli antibiotici sono stati trovati nel 65% dei siti monitorati. Gli scienziati hanno spedito in tutto il mondo 92 kit di prelievo, chiedendo a ricercatori locali di effettuare più campionamenti in diversi siti lungo i fiumi e esaminandoli  poi per i 14 antibiotici principali. Il fiume più inquinato si trova in Bangladesh: il metronidazolo, somministrato principalmente per alcune infezioni batteriche della pelle e della bocca, ha fatto riscontrare un livello 300 volte maggiore rispetto a quello considerato di sicurezza.

Gli autori dello studio spiegano: "I limiti di sicurezza sono superati prevalentemente in Asia e Africa, ma anche in Europa e in America ci sono livelli di contaminazione preoccupanti, il problema è globale". L'antibiotico più riscontrato è stato il trimetroprim, che si utilizza per le infezioni urinarie e che era presente in 307 dei 711 siti testati. La ciprofloxacina è invece il medicinale fra quelli monitorati che supera più volte i livelli di sicurezza. Le situazioni peggiori sono state individuate in Bangladesh, Kenya, Ghana, Pakistan e Nigeria, mentre in Europa un sito in Austria è quello risultato più inquinato.

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