Studentessa con lo smartphone alla Maturità, commissione la rimanda a casa ma il Tar la riammette

Una giovane studentessa alle prese con l'esame di maturità di quest'anno a Terni ha rischiato di perdere tutto per colpa del cellulare che le è stato trovato addosso durante la prova. Esclusa dalla commissione di esame con provvedimento immediato firmato dal dirigente scolastico, in suo soccorso è giunto il Tar dell'Umbria che l'ha riammessa d'urgenza in attesa di una decisione nel merito nei prossimi giorni.
L'episodio durante la prima prova scritta della Maturità 2025 che si è svolta ieri, quella di italiano. La studentessa ternana infatti si era già seduta al posto assegnatole ed era già iniziata la dettatura delle tracce della prova dell'esame di Stato, quando qualcuno dei docenti si è accorto della presenza del suo telefono cellulare.
Nei suoi confronti sono scattati immediatamente i provvedimenti del caso. Lo smartphone è stato acquisito dalla commissione e per lei la prova si è conclusa prima di iniziare. Il provvedimento, firmato dal dirigente scolastico, infatti ha imposto l'immediata esclusione dall'esame di maturità e l'allontanamento dall'istituto, una scuola superiore della città umbra.
Alla giovane non è rimasto che rivolgersi d'urgenza al Tar dell'Umbria per una decisione tempestiva che potesse salvarle la Maturità. Dopo l'istanza presentata attraverso i legali, per sua fortuna la decisione è arrivata e la studentessa potrà fare ora l'esame anche se in un altro giorno e con riserva
Con un decreto monocratico de Tar, oggi infatti il giudice Pierfrancesco Ungari ha sospeso l'efficacia dei provvedimenti assunti dal dirigente scolastico, disponendo l'ammissione della ragazza alla sessione suppletiva dell'esame di Stato con riserva. Contestualmente la giovane, attraverso l'avvocato Maria Di Paolo che la assiste, ha chiesto di poter sostenere la prova dal prossimo 2 luglio, come da calendario ministeriale.
La decisione finale e collegiale del Tar però arriverà il prossimo 22 luglio giorno in cui è stata fissata la camera di consiglio. Al momento il ministero dell’Istruzione non si è costituito in giudizio.



