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La strage di Erba di Olindo e Rosa

Strage di Erba, il legale di Rosa e Olindo spiega perché chiede la revisione della condanna

L’avvocato Fabio Schembri, che si occupa della difesa di Olindo Romano e Rosa Bazzi, ha fatto sapere che la richiesta di revisione della condanna per i due coniugi condannati all’ergastolo sarebbe corredata da “nuovi elementi” per la riapertura del caso sulla strage di Erba. “In casa di Raffaella Castagna c’era qualcuno prima dell’omicidio”
A cura di Gabriella Mazzeo
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Hanno chiesto la revisione della condanna gli avvocati di Olindo Romano e Rosa Bazzi, i due coniugi condannati per la strage di Erba dell'11 dicembre 2006. Nella strage hanno perso la vita 4 persone, tra cui un bambino di soli due anni, il piccolo Youssef Marzouk. Si tratta di uno dei casi di cronaca più famosi della storia recente italiana e i legali Fabio Schembri e Luisa Bordeaux ritengono di avere nuovi elementi tali da portare a un proscioglimento della coppia condannata in via definitiva per il delitto consumatosi quasi 20 anni fa.

I due coniugi sono stati ritenuti colpevoli e stanno scontando l'ergastolo dal 2007 per la morte di Raffaella Castagna, del figlioletto Youssef, della nonna del bimbo, Paola Galli e della vicina di casa Valeria Cherubini.

La richiesta segue a distanza di qualche mese quella del sostituto pg di Milano Cuno Tarfusser. L'avvocato di Rosa e Olindo, Fabio Schembri, ha fatto sapere durante la trasmissione Iceberg, in onda su Telelombardia, di essere in possesso di un audio inedito della coppia, intercettata pochi giorni dopo la strage e allegato alla richiesta di revisione.

"Sulla revisione – ha scritto Romano alla trasmissione Tv – incrocio le dita. Il mio futuro è con Rosa fuori dal carcere". Secondo l'avvocato Schembri, la consulenza energetica in possesso dei legali dimostra che prima della strage "vi era qualcuno a casa Castagna". "Luca, Tv e altri elettrodomestici erano accesi due ore dopo che Raffaella Castagna era uscita".

Azouz Marzouk nel 2006 perse suo figlio Youssef, di 2 anni, e sua moglie Raffaella Castagna: un delitto per il quale sono stati condannati all’ergastolo due coniugi, Olindo e Rosa Romano. Ma per Azouz, che ancora chiede giustizia, “sono solo dei poveretti che stanno pagando la loro ingenuità”.
Olindo Romano e Rosa Bazzi

I "nuovi elementi" nelle mani degli avvocati

"Sono contento che la richiesta di aprire il caso sia arrivata a Brescia. Ora che l'attesa dell'invio è finita, non vedo l'ora che si recuperi il tempo e che si apra nuovamente il caso" ha dichiarato Olindo a commento della richiesta di revisione. "Siamo andati a controllare i tabulati dell'Enel – ha ribadito Schembri dall'altra parte – e i consumi attestano con certezza che nell'appartamento di Raffaella Castagna c'era qualcuno. L'elemento è stato confortato da alcuni vicini di casa che abitavano di sotto e che prima della strage sentirono dei rumori nell'appartamento".

Secondo il legale, un consulente di parte ha esaminato il consumo energetico di quel pomeriggio, prima della strage in via Diaz a Erba. "Secondo le sentenze, in casa non c'era nessuno. I consumi di quel pomeriggio, secondo quanto invece ci risulta, sono stati notevoli. Questa consulenza comprova che in casa Castagna, poco prima che avvenisse la strage, c'erano uno o più individui che utilizzavano luce ed elettrodomestici. Abbiamo escluso che fosse stata lasciata accesa la luce e abbiamo valutato la tipologia del consumo, che non era solo da luce".

Secondo Schembri, Castagna sarebbe uscita di casa alle 13 e i consumi sarebbero iniziati alle 15, con picchi intorno alle 17. Potrebbe trattarsi di una lavatrice, un televisore o un forno a microonde. "Nell'imminenza della strage – ha concluso – verrà poi staccata la luce, oppure ci sarà un cortocircuito".

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