Strage Bologna, chiesto il processo per Paolo Bellini: è ritenuto un esecutore dell’attentato

La Procura generale di Bologna ha chiesto il rinvio a giudizio per l'ex esponente di Avanguardia nazionale, Paolo Bellini, per concorso nella strage del 2 agosto 1980 alla stazione di Bologna. Dopo l'avviso di fine indagine notificato a febbraio, arriva ora anche la richiesta di mandare a processo l'ex estremista di destra, che secondo i magistrati bolognesi avrebbe agito in concorso con Licio Gelli, Umberto Ortolani, Federico Umberto D'Amato e Mario Tedeschi, tutti morti e ritenuti mandanti, finanziatori o organizzatori dell’attentato che provocò la morte di 85 persone e 200 feriti. L'inchiesta arrivata ad accusare Bellini è il fascicolo sui mandanti della strage, sollecitato dall'associazione dei familiari delle vittime con vari dossier: prima archiviato dalla Procura ordinaria, è stata avocato a ottobre 2017 dalla Procura generale che aveva chiuso a febbraio questo primo troncone. Le indagini sono state condotte da Guardia di Finanza, Digos e Ros.
Chiesto rinvio a giudizio per altri tre – Nel provvedimento, firmato dall'avvocato generale Alberto Candi e dai sostituti pg Umberto Palma e Nicola Proto, e vistato dal procuratore generale Ignazio De Francisci, si chiede il processo anche per l'ex generale del Sisde, Quintino Spella, e per l'ex Carabiniere, Piergiorgio Segatel, accusati entrambi di depistaggio. Per Domenico Catracchia, responsabile delle società, legate ai servizi segreti, che affittavano gli appartamenti di via Gradoli dove trovarono rifugio nel 1981 alcuni appartenenti ai Nar, è stato chiesto il processo per false informazioni al pm al fine di sviare le indagini. Le richieste di rinvio a giudizio arrivano al termine del primo troncone delle indagini sui mandanti della strage, avocate dalla Procura generale nell'ottobre del 2017.