Strada interrotta sotto le Alpi: il traforo del Monte Bianco chiude di nuovo per tre mesi per lavori

Dal 1° settembre al 12 dicembre 2025, il traforo del Monte Bianco chiuderà nuovamente al traffico per consentire un nuovo importante intervento di risanamento della volta interna. Si tratta del secondo cantiere-test, che interesserà due tratti per un’estensione complessiva di 254 metri, con l’obiettivo di verificare e consolidare soluzioni strutturali replicabili in vista degli interventi futuri.
Il periodo autunnale è stato scelto in accordo con le prefetture della Valle d’Aosta e dell’Alta Savoia, proprio per minimizzare l’impatto su turismo e trasporti. Secondo quanto comunicato dal gestore Geie-Tmb, l’autunno è il momento meno critico dell’anno in termini di flussi, soprattutto per i veicoli leggeri, che nel 2024 hanno rappresentato circa il 75% del traffico complessivo del traforo. Una decisione dettata da esigenze tecniche, ma anche logistiche, vista la centralità dell’infrastruttura nei collegamenti tra Italia e Francia.
Non si tratta, però, di un evento eccezionale: già lo scorso settembre, il traforo era stato chiuso per quasi tre mesi per interventi simili, e la riapertura era avvenuta il 16 dicembre, dopo settimane di inevitabili disagi per automobilisti e trasportatori. In quella occasione, erano stati attivati percorsi alternativi attraverso il traforo del Frejus e il colle del Gran San Bernardo.
Il traforo del Monte Bianco, lungo oltre 11,6 chilometri, è in funzione dal 1965 e rappresenta un’arteria fondamentale per gli scambi commerciali e i flussi turistici tra l’Italia e la Francia. Ogni anno viene attraversato da milioni di veicoli, ed è proprio questo traffico intenso, unito alla vetustà della struttura, a rendere necessarie frequenti opere di manutenzione straordinaria.
L’intervento previsto per l’autunno 2025 si inserisce in un piano più ampio di rinnovamento infrastrutturale, avviato per garantire la sicurezza e la funzionalità del traforo nei decenni a venire. Il Geie-Tmb ha inoltre annunciato una campagna informativa dedicata agli utenti della strada, con aggiornamenti costanti su tempi, percorsi alternativi e viabilità.
Nel frattempo, il traffico tra le due sponde delle Alpi dovrà fare i conti con deviazioni e tempi di percorrenza più lunghi. Ma l’obiettivo, come spiegano i gestori, è quello di assicurare un futuro sicuro e sostenibile a uno dei simboli della mobilità alpina.