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Stop alla pastasciutta antifascista, la sindaca: “Non sono fascista, ma manifestazione è fuorviante”

“Non sono fascista” si difende così la sindaca di Rosà, nel vicentino, Elena Mezzalira dopo la polemica sulla non concessione degli spazi all’Anpi per la tradizionale pastasciutta antifascista.
A cura di Elia Cavarzan
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Striscione comparso nel vicentino dopo la polemica
Striscione comparso nel vicentino dopo la polemica

"Ci era giunta dall'associazione la richiesta di utilizzo di un'area pubblica compresa di parco e casetta di quartiere per la manifestazione, ma a seguito di alcune riflessioni avvenute all'interno della giunta non abbiamo autorizzato l'utilizzo del parco per alcuni semplici motivi", inizia così, la prima cittadina della città di Rosà, nel vicentino, la sua spiegazione a Fanpage.it sui motivi che l'hanno spinta, di concerto alla sua giunta, a "fermare" la pastasciutta antifascista organizzata da quattro sezioni locali dell'Anpi vicentino.

"Su quell'area vigono dei regolamenti specifici e delle convenzioni che ne disciplinano l'uso. Un uso che si riferisce prettamente alla natura socio-ricreativa degli eventi che vi prendono luogo e non prevede invece, usi politici", continua la prima cittadina Elena Mezzalira. Per poi aggiungere: "Il titolo della manifestazione poteva essere fuorviante e strumentalizzabile – esattamente quello che è accaduto a partire dalla giornata di ieri".

Per la giunta comunale di Rosà dunque, gli spazi non potevano essere concessi per la "natura forviante" dell'evento. "Sono un sindaco, quello che mi interessa è amministrare il mio paese e fare rispettare i regolamenti comunali frutto della democrazia. Non mi sento di essere connotata come fascista perché ho fatto rispettare un regolamento e non credo neanche che per essere anti-fascisti si debba partecipare alla pastasciutta antifascista".

La mail che vieta la pastasciutta antifascista di Rosà
La mail che vieta la pastasciutta antifascista di Rosà

La sindaca di Rosà poi conclude:"Io non ho negato la manifestazione in sé, non ho autorizzato l'utilizzo di quello spazio. Tutto qui".

Non ha tardato ad arrivare la risposta dei vertici nazionali di Anpi, l'Associazione nazionale partigiani italiani, che in una nota ufficiale hanno fatto sapere che: "A Rosà, la Sindaca, in palese violazione della Costituzione, non concede lo spazio per la pastasciutta antifascista perché il nome può essere un richiamo di disordini e di problemi di sicurezza e ordine pubblico. Inoltre, a Porto Burci, sempre Vicenza, compare una scritta intimidatoria del Mis contro gli organizzatori della pastasciutta, (Se manca l'olio lo portiamo noi). Noi non smetteremo di denunciare alle autorità competenti e di diffondere unità e cultura antifasciste".

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