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Stop al foie gras, la campagna dell’Ente Nazionale Protezione Animali

La produzione di foie gras in Italia è vietata, ma non lo è la commercializzazione. L’appello dell’Enpa per fermare la tortura inflitta a 30 milioni di animali ogni anno.
A cura di Daniela Caruso
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L'Enpa ha dato il via alla campagna per lo stop al foie gras. L'Ente Nazionale Protezione Animali lancia un appello preciso: "Aderire per salvare oltre 30 milioni di animali". "Abbi fegato! Schierati contro il commercio di foie gras": è questa la headline della nuova campagna di comunicazione promossa dal Centro nazionale comunicazione e sviluppo dell'Ente nazionale protezione animali per dire basta al foie gras. Agli animali, infatti, vengono somministrate massicce quantità di mais per ingrossare il fegato, che raggiunge dimensioni anche 10 volte superiori rispetto a quelle normali.

Ogni anno 30 milioni di animali vengono "barbaramente ingozzati con un tubo metallico": come spiega l'Enpa, oltre 30 milioni di animali, tra anatre e oche, vengono sottoposte a questo trattamento. Nella loro gola, viene inserito un tubo lungo 20-30 cm, che raggiunge, poi, lo stomaco, nel quale viene iniettato il mais. In questo modo, le bestiole vanno a sviluppare la steatosi epatica. Come fa notare l'Enpa "gli animali che divincolandosi cercano di ribellarsi a questa tortura rischiano di morire per soffocamento; ad alcuni di loro viene addirittura estirpato il becco – senza anestesia – attraverso l'uso di pinze o forbici. A sopravvivere sono soltanto pochi esemplari, ma la loro fortuna è destinata a durare ben poco poiché molti perderanno la vita in seguito al sopraggiungere di dolorosissime infezioni". La produzione di foie gras in Italia ma non lo è la commercializzazione.

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