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Stato Mafia, Pisanu: “Non ci fu trattativa ma intesa con singoli uomini di Stato”

Il Presidente della commissione Antimafia parla di “convergenze tattiche, ma strategie divergenti” tra le due parti escludendo responsabilità dei vertici dello Stato. Rimangono numerosi dubbi sulle stragi mafiose di Capaci e Via D’Amelio, la mafia potrebbe non aver agito da sola.
A cura di Antonio Palma
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Stato Mafia, Pisanu: "Non ci fu trattativa ma intesa con singoli uomini di Stato"

Molti dubbi e tanti interrogativi ma ben poche certezze sono emerse a conclusione dell'inchiesta sulla trattativa tra Stato e Mafia e sulle stragi mafiose del ’92-93 condotta dalla commissione parlamentare Antimafia presieduta dall'onorevole Beppe Pisanu.  Secondo la relazione stilata dall'ex Ministro dell'interno, ci sono poche certezze per affermare che ci fu una vera e propria trattativa tra Stato e Mafia all'indomani delle stragi terroristiche in cui morirono Falcone e Borsellino, ma non si può negare che elementi anche di spicco dello Stato italiano abbiano intessuto rapporti con i vertici mafiosi di Cosa Nostra. "Sembra logico parlare, più che di una trattativa sul 41bis, di una tacita e parziale intesa tra parti in conflitto" scrive Pisanu nel suo rapporto di fine indagine, spiegando: "possiamo dire che ci fu almeno una trattativa tra uomini dello Stato privi di un mandato politico e uomini di Cosa nostra divisi tra loro, quindi privi anche loro di un mandato univoco e sovrano". "Ci furono tra le due parti convergenze tattiche, ma strategie divergenti" spiega ancora Pisanu perché "i carabinieri del Ros volevano far cessare le stragi, i mafiosi volevano svilupparle fino a piegare lo Stato". "I Carabinieri e Vito Ciancimino hanno cercato di imbastire una specie di trattativa; cosa nostra li ha incoraggiati, lo Stato però in quanto tale, ossia nei suoi organi decisionali, non ha interloquito e ha risposto energicamente all'offensiva terroristico – criminale" analizza Pisanu.

I vertici istituzionali e politici non sapevano – Del resto, come si legge nella relazione, tutti i massimi vertici dello Stato interpellati negli anni hanno sempre negato di sapere della trattativa tra Stato e mafia, mentre molti pentiti e collaboratori di giustizia si sono rivelati contraddittori nelle dichiarazioni se non apertamente falsi. "I vertici istituzionali e politici del tempo, dal Presidente della Repubblica Scalfaro ai Presidenti del Consiglio Amato e Ciampi, hanno sempre affermato di non aver mai neppure sentito parlare di trattativa. Penso che non possiamo mettere in dubbio la loro parola e la loro fedeltà alla Costituzione e allo Stato di diritto" scrive Pisanu, precisando però che c'è ancora "il sospetto che, dopo l'uccisione dell'Onorevole Lima, uomini politici siciliani, minacciati di morte, si siano attivati per indurre Cosa nostra a desistere dai suoi propositi in cambio di concessioni da parte dello Stato". Questi in sostanza i fatti mentre i dubbi irrisolti sono ancora molti.

Strategia della tensione – Come ammette lo stesso ex Ministro a conclusione dell'inchiesta parlamentare "non si sono ancora dissipate molte delle ombre che avevo già intravisto nelle mie comunicazioni alla Commissione del 30 giugno 2010. Noi conosciamo le ragioni e le rivendicazioni che spinsero cosa nostra a progettare e a eseguire le stragi, ma è logico dubitare che agì e pensò da sola". Quest'ultimo è l'interrogativo più complesso ancora da chiarire. Come da chiarire sono i molteplici e giganteschi tentativi di depistaggio delle indagini su Via d'Amelio e i tanti personaggi visti e poi scomparsi sulle scene degli attentati come quello di Capaci. Perché se è vero che la mafia con le stragi voleva imporsi come interlocutore dello Stato, molti indizi portano a pensare che in quegli ani ci fu una vera e propria strategia della tensione e che cosa nostra "fu parte, per istinto e per consapevole scelta, del torbido intreccio di forze illegali e illiberali che cercarono di orientare i fatti a loro specifico vantaggio". Perché si intuisce che "indebolire lo Stato significava renderlo più duttile e più disponibile a scendere a patti".

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