Sparò al ladro in casa ferendolo, il macellaio Onichini in carcere: sentenza definitiva

Dopo una lunga battaglia legale tra avvocati e tribunali, si aprono le porte del carcere per Walter Onichini, il macellaio veneto che sorprese un ladro in casa sua nel Padovano e gli sparò ferendolo gravemente. Il 39enne originario di Legnaro, in provincia di Padova, è stato arrestato nelle scorse ore dai carabinieri che lo hanno raggiunto nella sua nuova abitazione di Camponogara, in provincia di Venezia, per condurlo in carcere su ordine del Tribunale. Un arresto che lo stesso commerciante ormai attendeva dopo la sentenza di condanna definitiva a suo carico emessa dalla Corte di Cassazione nei giorni scorsi per il reato di tentato omicidio.
La condanna di Walter Onichini in Cassazinoe
Onichini, insieme ai legali e alla sua famiglia, era arrivato fino al terzo grado di giudizio puntando su una ulteriore riduzione della pena che gli avrebbe permesso così di poter usufruire di una pena alternativa al carcere risparmiandogli il traumatico ingresso in cella. I giudici della Suprema Corte invece hanno confermato in sostanza la sentenza di primo grado e di Appello condannandolo a 4 anni 10 mesi e 27 giorni di carcere. "In 5 per arrestarmi ma lui è libero" si è sfogato Onichini quando lunedì i carabinieri hanno bussato alla porta di casa per portarlo via. Il ladro, Elson Ndreca, infatti è stato condannato a tre anni e otto mesi per il furto, ma ne ha scontati solo una minima parte e ora si trova da qualche parte all’estero.
Il furto in casa e gli spari al ladro
La vicenda di Onichini inizia nella notte del 22 luglio del 2013 quando il macellaio, in casa insieme alla moglie e al figlio piccolo, sentì dei rumori in giardino e vide che i ladri gli stavano rubando la macchina. A quel punto la scelta che gli ha cambiato la vita: imbracciò il fucile e sparò al ladro che fuggiva colpendolo al fianco. Poi scese, caricò in auto il ladro e lo portò nei campi, abbandonandolo. La difesa dice che il ladro, Elson Ndreca aveva minacciato Onichini con un coltello alla gola, per quello il macellaio lo lasciò in strada. Lo trovò esanime uno straniero che lo portò in ospedale facendo scattare l'inchiesta. "Solo chi l’ha provato sulla propria pelle può capire. In quella situazione di stress, al buio, non si può pretendere che una persona agisca in modo perfettamente razionale" ha spiegato al Corriere della sera la moglie di Onichini ricordando che ora l’unica speranza è che l'uomo tra un anno possa chiedere i domiciliari,