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Sparatoria al Comune di Cardano: il vigile voleva fare una strage

Nel mirino dell’agente della polizia municipale sospeso non vi era solo il sindaco colpito ma anche politici, giudici e giornalisti.
A cura di Antonio Palma
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Emergono particolari agghiaccianti dalla vicenda della sparatoria al Comune di Cardano al Campo in provincia di Varese dove martedì un vigile urbano è entrato negli uffici dell'amministrazione comunale e ha ferito gravemente a colpi di arma da fuoco il sindaco Laura Prati e il vicesindaco del piccolo comune. A quanto si apprende da fonti investigative Giuseppe Pegoraro, l'agente della polizia municipale sospeso dal servizio per una vicenda di truffa all'Ente sulle ore di straordinario, aveva intenzione di fare una strage. Nel suo mirino non vi era solo sindaco e la giunta comunale del comune del varesotto ma anche altri soggetti su cui il vigile intendeva vendicarsi di quello che aveva subito.

L'uomo voleva colpire anche altri obiettivi  – L'uomo voleva colpire tra gli altri alcuni politici di sinistra, i giudici che lo accusavano, i finanzieri che lo avevano smascherato e la stampa che aveva dato risalto alla notizia. “Ho regolato i conti” aveva detto il vigile dopo la cattura ad opera dei carabinieri di Gallarate, ma in realtà nelle sue intenzioni la vendetta non doveva fermarsi al blitz in Comune ma causare altre morti. La polizia tra l'altro dopo l'arresto e durante alcune perquisizioni ha trovato nella disponibilità dell'uomo delle pistole, alcuni fucili e diversi proiettili oltre ad un testamento fatto per l'occasione e un archivio sulla sua vicenda giudiziaria. Dai primi accertamenti compiuti sull'uomo da parte degli inquirenti Giuseppe Pegoraro infatti non aveva intenzione di arrendersi e pensava di scappare nei boschi e vivere come un uomo braccato o morire con le armi in pugno.

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