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Sotterrò viva la fidanzata che riuscì a liberarsi. Condannato

A maggio scorso le sparò con una pistola taser e poi la legò e la mise in una scatola di cartone. Assurda la motivazione: «Mi annoiava».
A cura di Vincenzo Sbrizzi
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Bosco inglese

Pensava di aver organizzato il delitto perfetto. Per “liberarsi” della fidanzata aveva architettato un piano meticoloso ma non aveva fatto i conti con la sua voglia di vivere e a sei mesi da quel tentato omicidio è stato anche condannato. Finisce così la storia di Martin Kasprzak aspirante assassino finito dietro le sbarre grazie a quella che doveva essere la sua vittima. Il 25enne di origine polacca, ma residente ad Huddersfield in Inghilterra, aveva provato a sotterrare viva la compagna lo scorso maggio.

Un modo efferato di liberarsi di lei che aveva calcolato avvalendosi anche della complicità di un amico. Il giovane dopo pochi anni di fidanzamento, e con un figlio di tre, aveva deciso di uccidere la sua “dolce metà”. Ma voleva farla sembrare una sparizione, un vero e proprio delitto perfetto. Lo scorso maggio allora organizzò tutto. Una sera lasciò il figlio dai genitori con la scusa di voler passare una notte solo con la ragazza. Peccato che i suoi propositi non erano esattamente “focosi”.

Il giovane polacco, una volta solo con lei, Michelina Lewandowska, di due anni più grande di lui, la colpì con una pistola taser. Dopo averle fatto perdere i sensi, la immobilizzò con un nastro e con l'aiuto di un amico la mise in una scatola di cartone. Poi la trasportò in un bosco vicino casa e la sotterrò sotto dieci centimetri di terreno. La donna però aveva finto di essere morta dopo il colpo subito ma in realtà era ancora cosciente. Quando il fidanzato la lasciò sul posto si diede da fare per liberarsi. Con l'anello di fidanzamento tagliò il nastro e facendosi forza riuscì ad uscire dalla scatola e scavare per arrivare in superficie.

Il suo sangue freddo le permise di salvarsi e di chiedere aiuto poi ad un passante in auto. Tornata a casa denunciò il suo fidanzato finito a processo dinanzi ad una giuria di Leeds con l'accusa di tentato omicidio. Alquanto bizzarro l'alibi che ha fornito ai giudici dicendo di aver sotterrato la fidanzata solo per spaventarla. Sconvolgente invece la futilità del movente. L'imputato alla domanda sul perché aveva fatto un gesto del genere ha risposto: «Mi annoiava».

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