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“Sono sardo doc ma non per le compagnie aeree: tornare a Natale da Roma mi costa quasi quanto il volo dall’Asia”

Salvatore Virdis a Fanpage.it denuncia: “Noi sardi che lavoriamo all’estero paghiamo cifre altissime per tornare a casa, nessun accesso alle tariffe agevolate”.
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Salvatore Virdis è uno dei tanti "sardi doc" che non possono usufruire delle agevolazioni di continuità territoriale per tornare a casa
Salvatore Virdis è uno dei tanti "sardi doc" che non possono usufruire delle agevolazioni di continuità territoriale per tornare a casa

"C'è un paradosso che riguarda tutti noi sardi che viviamo e lavoriamo fuori regione: tornare a casa ci costa un patrimonio perché non abbiamo accesso alle tariffe agevolate. Spostarsi tra la Sardegna e il resto del mondo conviene solo se si è già residenti sull'isola, ma proprio noi che non lo siamo ne abbiamo maggiore necessità".

A parlare a Fanpage.it è Salvatore Virdis che da 9 anni vive e lavora in Thailandia dove lavora come docente presso l'Asian Institute of Technology e dove ha costruito la sua famiglia. L'accento però tradisce un background decisamente nostrano, come ammette lui stesso: "Sono sardissimo", e come ogni sardo che si rispetti anche Salvatore vorrebbe tornare nella sua casa a Sassari per trascorrere le vacanze di Natale con la famiglia al completo. Il problema sono i costi sempre più proibitivi di questi spostamenti, e l'assenza di agevolazioni per chi, come lui, è un lavoratore residente all'estero.

"Roma-Alghero in proporzione costa più di Roma-Bangkok"

Come ogni anno Salvatore vorrebbe tornare a casa dalla Thailandia per trascorrere il Natale con la moglie e il figlio nella sua terra. A impedirglielo però potrebbero essere i costi, decisamente proibitivi, di un simile viaggio: "Io viaggio con tutta la mia famiglia, e solo il viaggio di andata e ritorno tra Roma e Alghero costa più di 600 euro. Sono prezzi assolutamente folli".

A pesare sulle tasche di Salvatore non è tanto la tratta Bangkok-Roma, ma quella che collega Roma alla sua Alghero: "Un'ora di volo nazionale mi costa 241 euro. È assurdo se pensiamo che invece 11 ore di volo intercontinentale ne costano 485″.

Il costo della tratta Roma–Alghero
Il costo della tratta Roma–Alghero
Il costo della tratta Bangkok–Roma
Il costo della tratta Bangkok–Roma

Per fortuna da un anno la situazione è migliorata, e alcune compagnie hanno introdotto voli diretti dal sud-est asiatico ad Alghero. Ma il problema rimane.

In vista delle feste natalizie i costi dei trasporti aumentano in maniera considerevole, in alcuni casi fino al 900% in più rispetto al resto dell'anno, e questa impennata rappresenta un problema serio soprattutto per studenti e lavoratori fuori sede costretti a spendere centinaia e centinaia di euro solo per passare qualche giorno in famiglia. Per fare fronte al problema, quindi, le Regioni stringono accordi con le compagnie aeree per permettere agli abitanti delle isole maggiori di tornare a casa usufruendo di tariffe agevolate, in ragione della ridotta quantità di opzioni a loro disposizione rispetto a un residente del continente.

Il paradosso della continuità territoriale: "Penalizzati noi lavoratori all'estero"

C'è però un problema paradossale con questo meccanismo di continuità territoriale, come spiega Salvatore: "La continuità territoriale è un accordo che la regione Sardegna stringe con i fornitori di servizio, quindi compagnie aeree e marittime. Questo, in teoria, consente ai sardi di pagare meno o di avere altre agevolazioni come una valigia inclusa. Nella realtà però ne beneficia solo chi è già residente in Sardegna, mentre chi non lo è deve pagare come tutti gli altri un prezzo che varia in funzione della stagione e delle richieste. Quindi, puntualmente, ogni anno in periodi di alta stagione i prezzi aumentano, e la continuità territoriale fallisce proprio per chi ne ha più bisogno: le persone che vivono e lavorano fuori regione, e per questo hanno una residenza in un luogo diverso dalla Sardegna".

Secondo l'Istat, al 31 dicembre 2024 risultavano circa 6,382 milioni di italiani residenti all’estero, di cui 130 mila sarebbero proprio sardi. Un dato contenuto nell'ultimo Rapporto Italiani nel Mondo ricavato sui dati dell'Aire, l'Anagrafe degli Italiani Residenti all’Estero, a cui le persone che si stabiliscono fuori dal paese sono tenute a iscriversi.

"In quanto lavoratore residente all'estero ho l'obbligo di iscrivermi all'Aire – spiega Salvatore – in questo modo però ho perso la residenza sarda, e con essa la possibilità di usufruire della continuità territoriale, alla quale invece hanno accesso le persone rimaste in Sardegna. Un meccanismo che per me è paradossale".

Ma non è sempre stato così: "Ogni Natale perdo un rene per andare e tornare, ma prima era diverso: molti anni fa avevano accesso alle tariffe agevolate le persone nate in Sardegna, quindi non era un concetto legato alla residenza, ma alla nascita. Oggi legando lo sconto alla residenza hanno ridotto il bacino di utenti,  ma si è perso anche il senso della continuità territoriale".

La nostra redazione riceve testimonianze relative a storie che riguardano la difficoltà di spostarsi tra le isole e il resto d'Italia. Decidiamo di pubblicarle per spingere a una riflessione sulle condizioni e sulla grande disparità nell'accesso a servizi essenziali. Hai una storia simile da raccontare? Scrivici qui

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