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Siracusa, arrestato un 30enne: avrebbe ucciso a Calais la moglie incinta

Ali Adam Borma Nourdin, sudanese di 30 anni, è accusato dell’omicidio della moglie avvenuto probabilmente a luglio del 2017 a Calais, in Francia. L’uomo aveva fatto perdere le sue tracce dopo il delitto e solo ora è stato arrestato dai carabinieri di Cassibile, una frazione di Siracusa, e portato in carcere a Cavadonna.
A cura di Susanna Picone
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Alle prime luci dell’alba di questa mattina i Carabinieri della Stazione di Cassibile, frazione siciliana del comune di Siracusa, hanno dato esecuzione a un mandato di arresto europeo emesso dall’Autorità Giudiziaria francese a carico di Ali Adam Borma Nourdin, un uomo di trenta anni originario del Sudan. Il trentenne, che è stato rintracciato in contrada Stradicò a Cassibile, è ritenuto responsabile dell’omicidio della moglie avvenuto presumibilmente nel luglio del 2017 a Calais, in Francia. Il corpo della donna è stato trovato nel dicembre scorso, quando la polizia francese è intervenuta in un’abitazione di Calais ove il personale addetto alle pulizie aveva rinvenuto sotto un letto una sacca da viaggio contenente un cadavere in avanzata decomposizione. Da quel momento le forze di polizia francesi hanno iniziato a lavorare per identificare il cadavere e assicurare alla giustizia il responsabile del delitto.

La donna uccisa nel luglio 2017 – L’autopsia ha rivelato che il corpo apparteneva a una donna sudanese, identificata grazie alle impronte digitali, e deceduta con buone probabilità nel mese di luglio 2017. Alcuni conoscenti hanno confermato di non aver più visto più quella donna dal mese di luglio e hanno anche rivelato che aspettava un bambino. Nel frattempo gli inquirenti hanno accertato che quell’abitazione era stata affittata dal maggio 2017 all’agosto del 2017 da una coppia sudanese, che aveva poi lasciato l’alloggio e da allora non si avevano avute più notizie dei due. E del marito della donna, appunto Ali Adam Borma Nourdin, si erano perse completamente le tracce fino a quando non è stato rintracciato in Sicilia. Da quanto emerso, il giovane sudanese si trovava a Calais già da alcuni anni, era riuscito a regolarizzare la sua posizione in Francia e tramite il ricongiungimento familiare aveva fatto arrivare anche la moglie proprio nel maggio 2017. Ancora ignoti i motivi che avrebbero spinto l'arrestato a uccidere la moglie incinta.

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