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Sileri a Fanpage.it: “Più medici e più territorio, come deve cambiare la sanità italiana”

Il viceministro alla Salute, Pierpaolo Sileri, ha partecipato a Talking Health, il primo incontro del nuovo format realizzato da Ciaopeople, editore di Fanpage.it, e Fondazione Roche, insieme ad altri esperti sull’impatto indiretto del Covid su bambini, adolescenti e anziani, tutte categorie fragili che hanno subito il contraccolpo della pandemia: “L’emergenza Covid ha mostrato queste debolezze sul territorio, non in maniera uniforme, ma che devono essere superate. E per farlo a mio avviso servirà anche un diverso rapporto con i medici di medicina generale”.
A cura di Ida Artiaco
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"Non dobbiamo fare l'errore di sempre: dire che va tutto bene senza migliorarci mai. Bisogna analizzare in maniera critica quello che è accaduto per migliorare cose che non andavano bene anche prima del Covid, che non ha fatto altro che concentrare le criticità già esistenti rendendole molto più evidenti e molto più forti". A parlare è il viceministro alla Salute Pierpaolo Sileri che ha fatto il punto della situazione sulle problematiche del Sistema sanitario nazionale italiano oltre l'emergenza Coronavirus. Lo ha fatto intervenendo a Talking Health, il primo incontro del nuovo format realizzato da Ciaopeople, editore di Fanpage.it, e Fondazione Roche, nato per sensibilizzare sull’impatto indiretto del Covid su bambini, adolescenti e anziani, tutte categorie fragili che hanno subito il contraccolpo della pandemia. "È obiettivo della Fondazione mettersi dalla parte dei pazienti, che sono persone – ha spiegato la presidente Mariapia Garavaglia introducendo l'evento -. Questa pandemia sta creando ulteriori fragilità, anche di sistema, visibili soprattutto in questa seconda ondata. Bisogna riordinare il Sistema sanitario nazionale, che deve dare risposte coerenti e adeguate a chi ha più bisogno".

Sileri: "Il Covid ha mostrato le debolezze del Sistema sanitario nazionale"

A lei ha fatto eco proprio il viceministro Sileri: "Vi erano già degli eventi sentinella nel passato, prima della pandemia, che indicavano carenze, assenze di percorsi, vuoti assoluti in alcune aree del paese. In Italia abbiamo 14 milioni di over 65, e cioè significa avere parte della popolazione che ha bisogno di cure. Il Covid ci ha dimostrato come a morire siano soprattutto anziani con più comorbidità, con patologie croniche e che hanno bisogno dei servizi del Sistema sanitario nazionale, magari vicino casa, di un medico di medicina generale che risponda alla chiamata e che sia presente, di una farmacia di servizi. L'emergenza Sars-CoV-2 ha mostrato queste debolezze sul territorio, non in maniera uniforme, ma che devono essere superate. E per farlo a mio avviso servirà anche un diverso rapporto con i medici di medicina generale. Servirà aumento del personale per essere più vicino ai pazienti, degli specialisti utili soprattutto agli anziani, come geriatria, psichiatria, medicina interna. Non dobbiamo dimenticarci che curiamo non solo l'organismo ma tutta la persona, inserita in un sistema familiare che deve essere supportato. Non può esserci medicina del territorio senza supporto sociale e psicologico. Dobbiamo rivedere l'accesso alle specializzazioni ma anche la retribuzione del personale. Abbiamo previsto oltre ai finanziamenti degli ultimi mesi per la lotta al Covid, altri 9 miliardi tramite il Recovery Fund. Si tratta di pochi soldi e sono d'accordo su questo, ma la sanità si trova anche in altri capitoli di spesa. In quest'ottica chi beneficerà di questo nuovo servizio sanitario nazionale saranno tutti i cittadini ma soprattutto i soggetti più anziani, che assorbono gran parte dell'offerta sanitaria e che devono essere intercettati tramite adeguata attività preventiva. Serve insomma una programmazione da oggi ai prossimi 15 o 20 anni".

Talking Health nel ricordo di Lucio Moderato 

All'evento avrebbe dovuto partecipare anche Lucio Moderato, psicologo e psicoterapeuta, che nella sua lunga carriera è stato docente all’Università Cattolica di Milano/Brescia. Aveva 65 anni. Direttore dei Servizi Innovativi per l’autismo di Fondazione Sacra Famiglia e uno tra i massimi esperti in Italia di autismo, è deceduto nei giorni scorsi mentre era ricoverato in ospedale per Covid. "È stato un onore per me conoscerlo", ha detto Mariapia Garavaglia introducendo Talking Health.

Le categorie fragili oltre il Covid: il dibattito

Al dibattito di Talking Health hanno partecipato una serie di esperti che hanno discusso sulle categorie più fragili che sono state travolte dalla pandemia di Coronavirus. A partire dai bambini: "Il Covid non crea gravi problemi direttamente dal punto di vista fisico nei minori – ha detto il professor Lino Nobili, specialista in Neurofisiopatologia e Neuropsichiatria Infantile – ma c'è componente più emozionale che bisogna considerare. Nel corso della prima ondata è stato verificato come nei più piccoli sono aumentati sintomi di regressione, paure che erano scomparse, disturbi del sonno. Lo stesso anche per gli adolescenti, con disturbi del comportamento dovuti al cambiamento dei ritmi di vita". C'è poi il capitolo dei pazienti affetti da malattie rare, circa 1 italiano su 60, condizione già di per sé di una certa fragilità, di cui ha parlato Annalisa Scopinaro, presidente di Uniamo Federazione Italiana Malattie Rare: "Si tratta di soggetti che devono essere più tutelati di altri, anche se non hanno notato cambiamenti nel loro stile vita nei casi più gravi. La pandemia ha avuto un impatto devastante, soprattutto in seguito alla chiusura delle scuole, che ha fatto venire meno il contatto con i propri pari". Infine, gli anziani, la categoria più colpita dal Coronavirus: "La libertà dell'anziano deve mantenersi fino alla fine, nulla senza di loro deve essere la realtà che dobbiamo mettere in atto – ha spiegato Marco Trabucchi, presidente Associazione Italiana di Psicogeriatria -. L'anziano ha diritto alla prevenzione, il nostro dovere è ora convincerli che il vaccino anti-Covid funziona e non fa male per preservali".

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