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Sigarette elettroniche, tracce di benzene nelle ricariche

Le analisi disposte dal pm Raffaele Guariniello hanno scoperto inoltre che in quelle con la dicitura “nicotina zero” era comunque presente la sostanza. Le ricariche erano state confezionate in Cina e vendute in Italia da una ditta torinese.
A cura di Antonio Palma
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Benzene nelle ricariche delle sigarette elettroniche, lo hanno accertato le analisi compiute da un gruppo di specialisti dell'Università di Torino su alcuni campioni di prodotto importato dalla Cina e sequestrato dai carabinieri del Nas di Torino. La perizia tecnica era stata disposta dal pm Raffaele Guariniello nell'ambito di un'inchiesta sulla qualità di questi prodotti per quanto riguarda la salute dei consumatori. Non solo, gli studi effettuati dagli esperti hanno evidenziato che in molte ricariche per sigarette elettroniche le etichette erano fasulle visto che in alcune era presente nicotina quando invece non doveva esserci, mentre in altre dove doveva esserci era presente in misura inferiore. Come spiega la perizia infatti le analisi rivelano che "mediamente il livello di nicotina presente è inferiore alla quantità dichiarata" sulle confezioni, mentre nei campioni messi in commercio con la dicitura "nicotina zero" è stata comunque riscontrata la presenza di nicotina. "Significative e preoccupanti" tracce di benzene, sostanza cancerogena presente nelle sigarette ordinarie, sono state trovate invece nelle fialette  confezionate in Cina e messe in commercio in Italia da una ditta torinese. Il pm Guariniello ha immediatamente informato delle analisi il Ministero della Salute.

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