Sigaretta elettronica, Codacons chiede divieto nei locali e analisi dei liquidi

Si torna a parlare della pericolosità della sigaretta elettronica e a farlo, chiedendo una regolamentazione maggiore, è il Codacons. L’associazione, in una diffida inviata al ministero della Salute e a quello dello Sviluppo economico, ha avanzato alcune richieste: imporre il divieto assoluto in tutti i locali pubblici delle sigarette elettroniche e analizzare i liquidi che esse contengono. La comunità scientifica – fa sapere il Codacons – non ha ancora raggiunto “risultati certi che possano affermare con sicurezza l'assoluta non nocività dell'utilizzo della sigaretta elettronica” e che fino a quando non ci saranno risultati certi e condivisi “appare illogico considerare che il divieto di fumo nei luoghi pubblici non si riferisca, per analogia, anche alle sigarette elettroniche”. Il Codacons scrive ancora che allo stato attuale, nonostante gli accertamenti in corso delle istituzioni predisposte, “le case produttrici e distributrici sponsorizzano il proprio prodotto come sicuro e non nocivo”. In questo modo contribuiscono “alla possibile produzione su larga scala di un danno da diffusione di sostanze nocive per l'ambiente e per la salute umana”.
“Eliminare i rischi di diffusione di sostanze tossiche” – Per queste motivazioni l’associazione presieduta da Carlo Rienzi ha avanzato le sue richieste ai due ministeri “al fine di eliminare ogni rischio di diffusione di sostanze tossiche e/o nocive per la salute umana e per l'ambiente”. È sempre il Codacons che domani, in occasione del convegno annuale sul tabagismo organizzato all’Iss, illustrerà con Rienzi un esposto presentato dall'associazione all'Antitrust europeo in cui si chiede di impedire con ogni mezzo possibile che le multinazionali del tabacco si accaparrino la produzione e la commercializzazione delle sigarette elettroniche “poiché tale circostanza configurerebbe un illecito conflitto di interessi a danno dei consumatori”.