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Sicilia, il pacifista Turi Vaccaro è salito su un antenna militare Muos

L’uomo ha preso a martellate la parabola: Turi è uno dei simboli della lotta al Muos, il sistema radar statunitense impiantato a Niscemi, in Sicilia.
A cura di Davide Falcioni
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Il pacifista Turi Vaccaro è salito sul Muos di Niscemi: l'uomo, non nuovo ad iniziative del genere nell'impianto militare, è riuscito a eludere ancora una volta i ferrei controlli dei soldati statunitensi e si è arrampicato su una delle parabole. Con sé, in una borsetta, Turi porta il disegno di un cuore fatto dalla sua nipotina, che l'uomo vorrebbe consegnare al comandante della base, ma anche un martello con cui intende danneggiare l'impianto. Chi lo osservava da lontano – riprendendo la sua impresa con una telecamera – stamattina lo descriveva "di buon umore, canta, rompe lampadine e prende a martellate la parabola".

Turi Vaccaro indossa una maglietta con il simbolo della pace e la scritta No Muos: è riuscito ad eludere i controlli quando erano le 7.30 di stamattina ed ha rivendicato l'azione come "Movimento Spade e Aratri". A quanto pare non avrebbe tagliato nessuna rete ma scavalcato le recinzioni, mentre il personale di sorveglianza statunitense non si è accorto di nulla per almeno mezzora. Solo successivamente gli americani si sono mobilitati allertando polizia, vigili del fuoco e mezzi di soccorso. L'azione, secondo il Movimento No Muos, è stata un successo. La struttura  è ancora sotto sequestro, per decisione del gip di Caltagirone.

Nel 2013 Turi era stato tra gli attivisti che si arrampicarono sulle antenne di contrada Ulmo, mentre lo scorso maggio è entrato completamente nudo nella base Usa per spargere del sale. Sempre in opposizione alla "grande opera" ha marciato per 400 chilometri insieme a un mulo, da Palermo fino a Niscemi. L'uomo, di origine siciliana, ha a lungo vissuto e lavorato a Torino studiando filosofia e facendo l'operaio alla Fiat. E’ stato uno dei primi obiettori di coscienza alla produzione bellica: quando scoprì che il suo lavoro serviva ad assemblare componenti di un sistema di trasporto militare, ha preferito il licenziamento. E' stato attivista a Comiso e in Val di Susa nella lotta No Tav, ma come pacifista ha partecipato a iniziative in tutto il mondo. E' considerato un simbolo della lotta non violenta.

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