Si sposa due volte senza essere divorziato, ma viene assolto: “Non sapeva di essere bigamo”

Si è sposato due volte senza divorziare dalla prima moglie: un 54enne di Camerano è finito a processo per bigamia. L'uomo di origini tunisine che viveva da anni in Italia è finito in tribunale ed è stato poi assolto perché "il fatto non costituisce reato".
Non è stato infatti riscontrato il dolo nella sua condotta perché, a detta del giudice, non vi era l'intenzione di avere due mogli. Dopo essersi sposato una prima volta nel 1992 con una donna di Camerano, il 54enne, che all'epoca risultava ancora residente in Tunisia, aveva divorziato nel suo Paese e aveva trasmesso tutto all'ambasciata. Tra l'ente internazionale e il municipio italiano però si è creato un buco burocratico nella trasmissione della sentenza di divorzio.
Per bigamia avrebbe rischiato una condanna fino a 5 anni, ma la stessa Procura ne ha chiesto l'assoluzione dopo aver sentito le parti nel processo che si è concluso giovedì pomeriggio. L'imputato, difeso dalla legale Rossana Ippoliti, ha detto in aula di aver trasmesso tutta la documentazione all'ambasciata del suo Paese in occasione delle nuove nozze avvenute proprio in Tunisia nel 2018. Anche la prima moglie, una donna italiana di Camerano, è stata sentita in aula. Si era costituita parte civile con l'avvocato Andrea Bordoni solo perché, a sua detta, la notizia di un procedimento in tribunale l'aveva fatta precipitare in uno stato d'angoscia dato dal fatto che riteneva il capitolo della sua vita con l'uomo concluso.
La donna ha detto di sapere del divorzio formalizzato, ma non delle nuove nozze delle quali era venuta a conoscenza tramite Facebook. Quando l'uomo, insieme alla nuova moglie, è andato a registrare il matrimonio al Comune dove da anni è residente, si è reso conto di risultare ancora sposato: il municipio infatti, non aveva mai recepito il divorzio.
Così si è aperto il fascicolo per bigamia, della quale la prima moglie è stata informata. Per questo si è costituita parte civile e ha chiesto 20mila euro di risarcimento per danni morali.
Penalmente, la questione si è risolta con un'assoluzione, ma civilmente la storia non è ancora conclusa: la sentenza di divorzio, infatti, non è ancora pervenuta in Comune. La questione amministrativa, secondo l'avvocato Bordoni che assiste la prima moglie, è ancora in piedi perché per il municipio di Camerano entrambi gli ex coniugi risultano ancora sposati. "Se non viene sbloccato il passaggio della trasmissione – sottolinea il legale – la mia assistita è ancora in trappola". Le motivazioni della sentenza di assoluzione usciranno tra 90 giorni