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Si schianta in auto con le amiche, l’appello di Elisa un anno dopo: “Le ho perse, chiedo comprensione”

Un anno dopo il gravissimo incidente di via Matteotti ad Argenta (Ferrara), Elisa Di Bona ha lanciato un appello in una lettera. “Ho perso le mie amiche del cuore in quello schianto, quello che è successo a me poteva capitare a chiunque. Chiedo comprensione e perdono”
A cura di Gabriella Mazzeo
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le due vittime
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"Non passo un solo giorno, da quel maledetto 16 novembre, senza pensare a Marialuisa e Paola. La giustizia ha fatto il suo corso, io pagherò l'errore commesso ma dentro di me resterà per sempre impressa la tragedia che ci ha travolto tutti".

A scrivere è Elisa Di Bona, la 21enne che il 16 novembre 2021 si trovava alla guida dell'auto che, dopo uno scontro con un'altra vettura che stava viaggiando sul senso di marcia opposto, si è schiantata contro un albero in via Matteotti, ad Argenta.

La ragazza era stata ricoverata in gravissimi condizioni in ospedale mentre le due amiche del cuore, Marialuisa Sibilio e Paola Carrozza, di 20 e 21 anni, sono morte sul colpo.

"Sento l'esigenza di provare a far capire quanto, nonostante io sia ancora viva, sia profondamente segnata da questa tragedia – ha spiegato la ragazza -. I giorni dopo l'incidente sono stati terribili. Io ero in coma, la mia famiglia nello sconforto più totale: nessuna aspettativa di vita e nessuna garanzia da parte dei medici, hanno fatto i conti con fratture multiple, traumi cranici gravi, trasfusioni e amnesia di quanto successo".

Secondo quanto riporta il Resto del Carlino, Elisa prosegue la sua lettera raccontando di non aver avuto la forza di confrontarsi con i familiari delle sue amiche. 

"Mi chiedo se fossi morta anche io o se fossi rimasta un'invalida grave sarebbe cambiato qualcosa nell'opinione pubblica? Non l'ho chiesto, ma sono qui. Ho 21 anni, era questo quello che volevo? Certo che no. Non sono riuscita ad affrontare lo sguardo di nessuno dei familiari delle mie amiche. Ho avuto paura del loro giudizio, non avrei saputo trovare le parole da dire perché non esistono quelle giuste e nel silenzio c'è tutto il mio dispiacere" ha continuato la giovane sopravvissuta.

"Vorrei far capire che io avevo due scelte: andare avanti e provare a stare bene o rimanere immersa nel limbo e giocarmi la seconda possibilità che la vita mi ha concesso. Spero che il mio appello non cada nel vuoto: chi ha il potere di agire lo faccia subito, quel tratto di strada non è sicuro. Bastano un paio di dossi e un velox per fare in modo che quello che è successo non si ripeta mai più. Mi piace credere anche che chi leggerà avrà il cuore di comprendere che quello che è successo a me può capitare a chiunque e che capirà il dolore ingiustamente ignorato della mia famiglia. Quanto accaduto resterà per sempre detro di me, ma io spero di ricevere perdono per tutto quello che io non avrei mai voluto che succedesse".

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