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Sequestrate tonnellate di vongole, finivano anche nei ristoranti italiani: “Grave rischio per la salute”

Le forze dell’ordine spagnole e portoghesi hanno arrestato 11 persone: pescavano illegalmente vongole contaminate che sarebbero finite anche nei ristoranti italiani. Questo mercato illegale valeva solo quest’anno 1,6 milioni di euro.
A cura di Giorgia Venturini
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Foto di repertorio
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Hanno cercato di inserire vongole contaminate nei ristoranti. Ora le indagini delle forze dell’ordine spagnole e portoghesi hanno permesso di arrestare 11 sospettati: con questo mercato illegale aveva guadagnato quest'anno oltre 1,6 milioni di euro. Mentre oltre sette tonnellate di vongole giapponesi sono finite sotto sequestro: il loro valore è di almeno 150mila euro. Ma quali sarebbero stati i rischi per la salute?

Stando alle indagini del Servizio di Protezione della Natura della Guardia Civil spagnola, l’Autorità portoghese per l’Economia e la Sicurezza Alimentare e la Polizia Marittima, con il supporto degli esperti di Europol, si tratta delle vongole di Manila o giapponese: questa viene pescata illegalmente nel fiume Tago (il fiume più lungo della penisola iberica).

Successivamente vengono conservate vive in contenitori d'acqua prima che finiscono nel mercato legale con documenti falsi. In questo modo vengono raggirati i controlli amministrativi sanitari. Le vongole sarebbero finite in Portogallo, Spagna e persino in Francia e Italia. Le vongole contaminate rischiano di causare una grave intossicazione alimentare, anche gastroenterite o epatite.

Gli indagati guadagnavano in media i 2,5 milioni di euro a settimana. La gran parte del denaro veniva poi riciclati acquistando anche veicoli di lusso, di cui sette sono stati sequestrati. Ma c'è di più.

Il rischio è che dietro alla pesca illegale ci sia lo sfruttamento dei lavoratori, chiamati appunto a raccogliere le vongole. Le indagini hanno scoperto che i lavoratori ricevono dai criminali una paga minima di uno o un euro e mezzo per ogni chilo di vongole pescate. Ora i sette indagati dovrebbero rispondere dalle accuse di reati ambientali, riciclaggio di denaro, frode documentale, nonché frode alimentare e sanitaria.

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